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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'indagine su Vincenzo De Luca

Stando all’indagine della pm Ida Frongillo, coordinata dall’aggiunto Vincenzo Piscitelli, i quattro vigili-autisti erano inseriti come membri dello staff delle relazioni istituzionali, pur essendo privi di formazione, curriculum e specializzazioni. Un escamotage che sarebbe servito solo ad innalzare la retribuzione, con una indennità lorda annua di 4.600 euro

Vincenzo De Luca è indagato dalla procura di Napoli per falso e truffa. Il presidente della Regione Campania, già interrogato dai magistrati guidati da Gianni Melillo, avrebbe favorito i suoi quattro autisti secondo quanto racconta oggi Repubblica in un articolo a firma di Conchita Sannino. 

Vincenzo De Luca indagato per aver favorito i suoi quattro autisti

De Luca ha fatto trasferire i suoi quattro autisti dal suo feudo di Salerno, elevandoli al ruolo di addetti o responsabili di segreteria del presidente. Il quotidiano scrive che uno di loro, Claudio Postiglione, il 15 settembre 2017 mentre si trovava nel rione Carmine di Salerno con il presidente in auto, guidando contromano - "autorizzato", per le forze dell'ordine - aveva travolto una studentessa su un motorino. 

Sara, ne uscì con un grande spavento. Per De Luca, si aprì invece un polverone, l’opposizione raccontò che quell’eccezione al senso di marcia serviva solo al rientro a casa del governatore; e che il vigile-conducente e altri tre colleghi erano ormai trasferiti a Napoli in blocco e promossi al rango di esperti dello staff del governatore. Solo, era l’accusa, per attribuirgli lo stipendio maggiorato.

Stando all’indagine della pm Ida Frongillo, coordinata dall’aggiunto Vincenzo Piscitelli, i quattro vigili-autisti erano inseriti come membri dello staff delle relazioni istituzionali, pur essendo privi di formazione, curriculum e specializzazioni. Un escamotage che sarebbe servito solo ad innalzare la retribuzione, con una indennità lorda annua di 4.600 euro. Oltre a Postiglione, il trattamento avrebbe riguardato anche i colleghi Gianfranco Baldi, Giuseppe Muro e Giuseppe Polverino. Quattro vigili che, va precisato, non sarebbero indagati e sui quali è in corso la valutazione dei pm.

Ma il presidente De Luca può mostrare di non aver mai violato la legge, è stato il senso della difesa. Né di aver sperperato soldi dei contribuenti (la vicenda sarebbe stata segnalata anche alla Corte dei Conti). Il viceré in corsa per il bis sperava anzi, raccontano nel suo entourage, di liberarsene con un’archiviazione, anche prima di queste regionali. Sempre secondo il giornale l’esito favorevole dell’inchiesta non è escluso, data la materia fluida del rapporto fiduciario tra presidente e collaboratori. Difficile stavolta però, per i suoi fedelissimi, parlare di un’azione ad orologeria a ridosso delle regionali, vista la data risalente degli atti. Piuttosto, dal loro punto di vista, l’indagine sarebbe solo un incidente. Nel senso, stavolta, di superabile imprevisto.

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