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Domenica, 24 Settembre 2023
Il caso / Venezia

Debora Berto, la donna dimessa per "brachialgia" e morta a casa per un infarto

La commerciante di Torre di Mosto, nel Veneziano, aveva 45 anni. Il medico condannato ha patteggiato un anno

In pronto soccorso per un dolore al braccio sinistro, è stata dimessa per "brachialgia" (una condizione dolorosa a livello del braccio, dovuta a schiacciamento o irritazione di un nervo spinale del collo), ma era un infarto. Debora Berto, commerciante di Torre di Mosto (Venezia), è morta a 45 anni: il medico è stato condannato a un anno. Ieri in tribunale a Venezia è arrivato l'esito dell'udienza preliminare davanti al gup Daniela Defazio: l'uomo, 36 anni, medico del pronto soccorso dell'ospedale di San Donà di Piave dell'Ulss 4 Veneto orientale, ha patteggiato la pena di un anno, con la sospensione condizionale, per omicidio colposo per la morte della donna.

L'11 dicembre 2020, alle 10.40, Debora Berto era entrata in pronto soccorso a San Donà lamentando "algie all'avambraccio e polso sinistri da qualche giorno, con lieve impotenza funzionale senza dolore alla palpazione". Citando la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del medico formulata al termine delle indagini preliminari, "l'imputato ometteva di indagare eventi scatenanti o che precedono l'inizio della sintomatologia, la qualità del sintomo e la severità, non attenendosi alle raccomandazioni della buona pratica clinica in emergenza".

Dopo circa due ore dal suo arrivo in pronto soccorso, alle 12.30 di quello stesso giorno, il medico secondo l'accusa ha dimesso Debora con la diagnosi di brachialgia, prescrivendole una terapia farmacologica antidolorifica per cinque giorni e una risonanza magnetica al rachide cervicale, fissata per il 16 dicembre, e rimandandola al suo medico di base. Il 16 dicembre, alle 12.45, Debora Berto ha accusato un malore a casa, accasciandosi su un tavolo.

Nonostante gli immediati soccorsi del figlio e del marito Mirko, che le ha praticato il massaggio cardiaco per alcuni minuti in attesa dell'arrivo dell'ambulanza, per la 45enne non c'è stato nulla da fare. I familiari si sono affidati agli avvocati per fare piena luce sui fatti e chiarire eventuali responsabilità mediche. Ieri è arrivato il patteggiamento a un anno del medico.

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