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Giovedì, 25 Aprile 2024
Delitto di Garlasco

Delitto di Garlasco, riaperto il processo: nuovi esami su Stasi

I giudici della Corte d'assise d'appello hanno disposto il rinnovo dibattimentale con l'integrazione di nuovi esami. Alberto Stasi potrebbe dover rientrare nella villetta dove fu uccisa Chiara Poggi. Il legale: "Non uscirà nulla di nuovo"

ROMA - Tutto da rifare. Tutto da capo. La Corte d'Assise d'appello di Milano ha deciso di riaprire il processo sul giallo di Garlasco: i giudici del nuovo processo di secondo grado ad Alberto Stasi, l'unico imputato per l'omicidio di Chiara Poggi del 13 agosto 2007, hanno infatti disposto il rinnovo dibattimentale con l'integrazione di nuovi esami. 

Il sostituto procuratore, Laura Barbaini, e l'avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, avevano chiesto il rinnovo parziale del processo dopo la decisione della Cassazione che, il 18 aprile 2013, aveva annullato la sentenza con la quale Stasi si era visto confermare l'assoluzione già incassata in primo grado. 

Tra i principali accertamenti sono stati disposti i test, mai effettuati, per individuare il Dna mitocondriale da un capello corto castano chiaro trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sui margini delle unghie della ragazza; la ripetizione dell'esperimento della "camminata di Stasi" sulla scena del crimine, estendendolo anche ai primi due gradini della scala su cui fu trovata senza vita la sua fidanzata e che Alberto dice di aver sceso; il sequestro della bici nera della giovane nella disponibilità degli Stasi al fine solo di sottoporla alla ricognizione delle due testimoni, Franca Bermani e la signora Travain. 

Delitto di Garlasco, la foto storia | Foto Infophoto

Evidentemente soddisfatta la famiglia di Chiara Poggi che, per bocca dell'avvocato Tizzoni, ha dato la disponibilità a riaprire la villetta degli orrori per le nuove perizie. "Sono molto soddisfatti - ha confessato il legale - sono state accolte le richieste che avanzavamo sin dal primo grado". 

Alberto Stasi, però, giura di non aver paura e si mostra sereno. "E' pronto a rientrare nella villetta, se glielo chiederanno - ha confermato Fabio Giarda, uno dei difensori di Stasi - Alberto non ha detto niente di particolare al momento della lettura dell'ordinanza. Siamo tranquilli e sicuri che da queste nuove perizie non verrà fuori nulla di nuovo".

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