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Giovedì, 25 Aprile 2024
PROCESSI

"Mamma ho perso Dell'Utri": mandato d'arresto per l'ex Pdl, ma è irreperibile

Martedì è prevista la sentenza del processo in cui Dell'Utri è condannato a sette anni per mafia. L'ex senatore Pdl, che la Procura avrebbe voluto arrestare, è introvabile: "E' in Libano". Lui: "Mi sto curando, non scappo"

ROMA - Non è stato lì ad aspettare. Non ha atteso né la sentenza né gli agenti che erano andati a casa sua ad arrestarlo. A pochi giorni dalla decisione dei giudici, impegnati nel processo che lo vede accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, Marcello Dell'Utri ha fatto perdere le proprie tracce. Per martedì è attesa la sentenza, ma l'ex senatore Pdl - già condannato a sette anni dalla Corte d'Appello di Palermo - è irreperibile. Contro di lui è stato emesso un ordine di custodia cautelare dalla Procura,  che aveva ravvisato il "pericolo di fuga", ma gli agenti non lo hanno trovato. 

Il rischio concreto, accertato dalla Procura, è che Dell'Utri si trovi all'estero. In alcune intercettazioni, anticipate da La Stampa, spuntano infatti i nomi di Guinea Bissau, Libano e Repubblica Dominicana. Al momento sembra che Dell'Utri, in possesso di due passaporti diplomatici, si trovi in Libano e sia pronto a spostarsi. 

Per l'ex senatore Pdl, tra l'altro, non sarebbe una prima volta. Già due anni fa, alla vigilia di una sentenza, si era rifugiato a Santo Domingo, per rientrare solo a condanna annullata. 

PARLA DELL'UTRI: "MI STO CURANDO, NON SCAPPO"

I dubbi che ora Dell'Utri si trovi all'estero sono confermate dalle parole di Alberto, suo fratello gemello. "La Guinea è un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente. Bisogna accelerare i tempi", diceva in una telefonata, senza sapere di essere intercettato. L'interlocutore gli chiedeva a questo se punto come mai Marcello non avesse pensato a farsi nominare ambasciatore della Guinea. Alberto gli rispondeva citando una terza persona importante, marito della figlia del presidente africano.

QUANDO DELL'UTRI DICEVA: "CARCERE? COL CAVOLO"

Sempre dalle intercettazioni, racconta La Stampa, emergeva proprio il Libano. "Marcello – confidava il fratello Alberto – ha cenato con un politico importante del Libano, che si candida presidente". E alla fine ha scelto il suo paese per la fuga. 

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