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Giovedì, 25 Aprile 2024
Terremoto / Modena

Emilia, un deposito di gas nella zona del sisma. E' rivolta

Nel sottosuolo dei comuni colpiti dal terremoto del 20 maggio potrebbe sorgere un mega deposito di stoccaggio del gas. Il governo ha firmato il via libera ai test. Da mesi la popolazione è sul piede di guerra contro il progetto

Serviva un terremoto con conseguenze mortali per far "riconsiderare" al Governo il progetto di un mega deposito di gas nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore. Proprio così. Sotto i comuni maggiormente colpiti dal sisma all'alba di domenica 20 maggio, è prevista la costruzione da parte della Erg Rivara storage srl di un deposito di gas da 3,2 miliardi di metri cubi di metano per un valore di 1milardo e mezzo di euro. Il tutto, in una cavità naturale a 2550-2800 metri di profondità. Progetto avversato dai cittadini dell'Emilia che hanno dato vita a una serie di comitati territoriali.

Solo lo scorso 17 febbraio il Governo, competenti i ministri Clini (Ambiente) e Ornaghi (Beni culturali), ha firmato un decreto per autorizzare i sondaggi propedeutici alla costruzione. Oggi, a quattro giorni dal drammatico sisma, la puntualizzazione: "E' stato dato il via libera solo all'esplorazione e alla ricerca per la valutazione della fattibilità del progetti di stoccaggio. E' chiaro che dopo questo sisma devono essere fatti ulteriori accertamenti".

Il decreto, nella pratica, autorizza la società proponente a far esplodere delle cariche sotto terra. Il tutto, però, potrebbe apportare seri rischi alla salute umana. Per questo il decreto fa espresso riferimento alle "possibili interferenze o contaminazioni delle falde". Da qui la prescrizione di "chiudere i pozzi".

La rabbia del sindaco di San Felice - "Spero che una cosa positiva questo sisma ce lo porti" il commento durissimo del sindaco di San Felice, Alberto Silvestri, "una pietra tombale sul deposito gas di Rivara". 

Quello della bassa Emilia non è però l'unico progetto simile. E non è l'unico fronte 'di guerra' dei comitati territoriali che, a maggior ragione dopo il sisma del 20 maggio, temono per le conseguenze che simili 'grandi opere' possono avere sulla sicurezza e sull'ambiente. A pochi chilometri da San Felice, per la precisione a 140km da San Felice sul Panaro, c'è il comune di Romanengo, in provincia di Cremona. Ed è qui che un'altra società, la Enel Stoccaggi, ha in progetto la costruzione di quello che i comitati del cremonese definisco "il più grande deposito di gas sotterraneo d'Italia". 

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