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Sabato, 20 Aprile 2024
Carceri

Detenuto malato torna in libertà: "Adesso posso curarmi"

Alessio Ricco è affetto da artrite reumatoide e in carcere non aveva l'accesso alle cure necessarie. Dopo un lungo percorso giudiziario e politico adesso potrà scontare la pena a casa

Dopo due interrogazioni ai ministri della Giustizia e della Salute, una visita del presidente della Repubblica e un appello disperato lanciato dal carcere di Catanzaro, Alessio Ricco, detenuto affetto da artrite reumatoide, ha vinto la sua battaglia.

L'uomo era finito in carcere per traffico di sostanze stupefacenti e la sua pena sarebbe dovuta durate 8 anni e 8 mesi. Ma le sue condizioni fisiche non lo rendevano idoneo alla carcerazione. Finalmente, dopo mesi, è stato scarcerato.

La mattia autoimmune e invalidante che lo affligge con il tempo gli causerà lesioni alle articolazioni e successivamente blocchi articolari. In carcere non riceveva l'assistenza di cui aveva bisogno vista la sua condizione fisica. Per questo qualche mese fa aveva lanciato un appello per la scarcerazione: "Non voglio restare tutta la vita su una sedia a rotelle" aveva scritto visto che l'assenza di cure lo avrebbe potuto portare in poco tempo all'atrofizzazione degli arti.

I medici legali Saverio Natì e Giovanni Pepe hanno confermato i suoi sospetti: "A distanza di circa 6 mesi dall’inizio del trattamento con Methotrexate non solo non si è raggiunta la remissione clinica ma, addirittura, il caso in esame concreta una malattia in fase attiva, come dimostrano i segni e i sintomi di malattia tutt’ora presenti ed altamente invalidanti. Tale condotta terapeutica impone un ravvicinato monitoraggio delle condizioni cliniche che non è possibile eseguire all’interno di una Casa Circondariale dove rileva la scarsità di servizi sanitari specialistici e di personale specializzato nel trattamento del methotrexate ad elevato dosaggio".

Così il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto l'immediata scarcerazione. I Giudici hanno concesso gli arresti domiciliari presso la sua abitazione da cui potrà uscire con il consenso dell’Autorità Giudiziaria, per effettuare tutte le cure necessarie di cui ha bisogno.

Nei mesi scorsi, la sua situazione, era giunta all’attenzione del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri grazie all’intervento di Emilio Quintieri, esponente del Partito Radicale: "Ricco avrebbe dovuto essere già stato scarcerato da tempo perché le sue gravi condizioni erano evidenti ma, anche in questo caso, si è voluto perdere inutilmente del tempo prezioso – spiega Quintieri - Ci sono delle omissioni e responsabilità precise e lo Stato sarà chiamato a risponderne dinanzi alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo. Stiamo già preparando il ricorso per Ricco, chiedendo la condanna per violazione dell’Art. 3 della Convenzione Europea con richiesta di congruo risarcimento danni

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