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Martedì, 16 Aprile 2024
Lo scandalo / Milano

Nuovo dieselgate, perquisizioni alla Marelli

L'attenzione degli inquirenti è sulla fornitura di un software, montato su auto Suzuky, per le centraline di controllo delle emissioni di sostanze inquinanti. Ventiduemila i veicoli prodotti che avrebbero rispettato i limiti Ue per l'inquinamento solo in apparenza

Gli uomini di polizia e guardia di finanza si sono presentati oggi, 27 aprile, negli uffici della Marelli Europe Spa (la ex Magneti Marelli) a Corbetta (Milano). Sono state eseguite perquisizioni e sono stati acquisiti dei documenti. L'attenzione degli inquirenti è sulla fornitura di un software per le centraline di controllo delle emissioni di sostanze inquinanti di motori diesel a società del Gruppo Fca e, da queste, al Gruppo Suzuki. Le auto, secondo quanto ipotizzato, risultavano in regola con le emissioni inquinanti ma non lo erano realmente.

Le perquisizioni sono condotte anche in Germania e Ungheria come parte di un'azione coordinata da Eurojust. "Eurojust - si legge in un comunicato ufficiale - sta assistendo le autorità con una serie di ricerche per contrastare l'uso di dispositivi di emissione difettosi nei motori, utilizzati nelle auto di un produttore giapponese (Suzuky, ndr). I dispositivi sarebbero stati montati nei motori diesel di fabbricazione italiana di un gran numero di auto, dando l'impressione che le emissioni di ossido di azoto dei veicoli fossero in linea con le normative Ue. I motori sono stati successivamente assemblati in vari modelli della casa automobilistica in uno stabilimento di produzione ungherese". 

Nelle auto "incriminate", circa ventiduemila, Fca avrebbe fornito i motori e il gruppo Marelli il software. "La casa automobilistica con sede europea in Germania - si legge ancora nella nota di Eurojust - dovrebbe essere a conoscenza del fatto che a partire dal 2018 i motori diesel sono stati dotati di dispositivi. Questi hanno mostrato che i tassi di emissione di ossido di azoto erano conformi alle norme legali sulle emissioni dell'Ue, mentre secondo le indagini finora effettuate, sembrano essere al di sopra dei limiti stabiliti. I dispositivi sono stati ottenuti dal produttore italiano di motori da un altro fornitore italiano".

L'obiettivo dei controlli "è quello di ottenere documenti, dati e corrispondenza". Le informazioni raccolte saranno successivamente esaminate e analizzate dalle autorità giudiziarie interessate. Le perquisizioni riguardano nel dettaglio sedi commerciali situate a Bensheim e Heidelberg in Germania, Corbetta in Italia e Esztergom in Ungheria. 

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