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Giovedì, 28 Marzo 2024
Clima

Disastri climatici: ecco perché è colpa dell'uomo

Forum sul clima e scienziati concordano: l'attività umana è diretta responsabile del surriscaldamento globale. E secondo uno studio inglese all'aumento della temperatura si devono i tifoni

Le manifestazioni meteorologiche estreme degli ultimi anni hanno fatto nuovamente esplodere il dibattito tra gli scienziati del clima su quanto questi fenomeni siano legati all'aumento delle temperature e quanto invece, siano riconducibili a situazioni eccezionali.

In uno studio pubblicato dall'Accademia nazionale delle Scienze britannica si lega fortemente il fenomeno del riscaldamento globale ai super tifoni che si stanno abbattendo su diverse aree del pianeta. Per esempio l'uragano Katrina, che nel 2005 ha devastato le coste della Louisiana con venti che hanno soffiato fino a 280 chilometri all'ora è stato uno spartiacque nell'attribuzione di questi fenomeni all'aumento delle temperature.

Ma come? Il riscaldamento degli oceani farebbe aumentare l'evaporazione e quindi il tasso di umidità dell'aria, causando le 'bombe d'acqua', piogge con maggiore intensità. Questo succede anche nel Mediterraneo: uno di questi sarebbe proprio Cleopatra, il ciclone che si è abbattuto sulle coste della Sardegna. Lo studio prende in esame i 13 più violenti uragani che si sono verificati dal 1935: ben 6 di questi si sono succeduti negli ultimi 15 anni, dal 1998 ai giorni nostri.

Sulla questione si è espresso anche l'Intergovernmental Panel on Climate Change, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, secondo cui si sta assistendo a un aumento dell'intensità delle manifestazioni cicloniche nel Nord Ataltico e nel Nord Pacifico. In particolare i fenomeni sono stati osservati nel Nord Pacifico occidentale proprio dove si trovano le Filippine. Ad avvallare questa tesi anche un rapporto del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicato all'inizio di quest'anno negli atti della National Academy of Sciences.

Tanti sono gli scienziati che si stanno occupando di questo tema e ovviamente le spiegazioni tra loro non sono concordi. In realtà ancora i casi che dimostrano un aumento di questo tipo di manifestazioni metereologiche non sono sufficienti per giustificare tutti i punti della teoria dell'Accademia delle Scienze britannica.

Ma la crescita dell'intensità dei fenomeni è oramai un dato, proprio come la sua connessione all'aumento della temperatura globale. La conferma arriva anche dai colloqui dell'United Nations Climate Change Conference in corso a Varsavia. Uno degli argomenti di confronto è stata proprio la diversa preoccupazione tra Paesi ricchi e poveri: se da una parte si manifesta una riluttanza nel fissare più ambiziosi obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, dall'altra si chiedono politiche più decise ed efficaci anche perché il conto più salato dei disastri lo stanno pagando proprio i Paesi più poveri del pianeta.

Continuano comunque a preoccupare intensità e frequenza con cui si stanno manifestando i cambiamenti climatici, che possono soltanto essere imputati all'uomo. Secondo l'Ipcc dalla rivoluzione industriale in poi le attività industriali hanno influenzato direttamente le temperature. Riflessione da cui sono partiti i dibatti a Varsavia.

Una cosa è certa, il cambiamento climatico è in corso: negli ultimi 100 anni la temperatura media globale è aumentata di 0,74°C, il livello del mare è cresciuto per la prima volta dall'era glaciale (oltre 20 centimetri dal 1870, e il ritmo di crescita è sempre più veloce) e i ghiacciai si stanno sciogliendo.

Ma se nella storia più remota il cambiamento climatico era dovuto soprattutto alle oscillazioni dell'orbita terrestre, al ciclo del Sole e all'attività vulcanica, oggi l'influenza di questi elementi non basta a spiegare i cambiamenti in corso: studi dimostrano, per esempio, che il Sole può essere responsabile di non più del 10% dell'attuale riscaldamento globale. L'elemento chiave è invece l'attività umana che a partire dalla rivoluzione industriale ha iniziato a influenzare l'ambiente su scala globale.

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