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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRONACA

Frane e alluvioni in Italia: venti giorni di terrore

Ecco i dati raccolti da #Dissestoitalia, la prima grande inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico nel Belpaese: 110 eventi nei primi 20 giorni del 2014; negli ultimi 12 anni hanno perso la vita 328 persone; 3,5 miliardi di danni all'anno

ROMA - L'Italia frana, l'Italia si allaga. Ogni anno di più. E ad essere in gioco non è solo la salute del nostro territorio, ma anche la vita dei cittadini.

Da poco più di 100 eventi l'anno tra il 2002 e il 2006 siamo gradualmente arrivati ai 351 del 2013. Solo nei primi venti giorni del 2014, poi, nel nostro Paese si sono registrate 110 frane e alluvioni.

#Dissestoitalia, la prima grande inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico in Italia, è un rapporto realizzato da un gruppo di giornalisti indipendenti di Next New Media sulle frane e le alluvioni nel Belpaese presentato oggi a Roma, con il sostegno dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), di Legambiente, dell'ordine degli architetti e quello dei geologi.

Imprenditori, professionisti e ambientalisti hanno collaborato per tre mesi realizzando un documentario multimediale imponente (con 50 video, 150 foto e infografiche) attraverso i luoghi simbolo del dissesto, con l'obiettivo di far luce su cause e dimensioni del fenomeno in Italia, ma soprattutto di proporre soluzioni concrete e condivise. Analisi, immagini, dati e testimonianze sono stati raccolti in un webdoc (www.dissestoitalia.it) e verranno diffusi e utilizzati per sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica.

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I DATI SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO - Secondo il nuovo rapporto Ance-Cresme sul dissesto idrogeologico in Italia, presentato anche questo oggi, dal 2002 a oggi si sono verificati quasi duemila episodi di dissesto e il 2013 ha fatto registrare un triste primato con 351 eventi tra frane e alluvioni. Nel gennaio 2014 in soli 23 giorni (data dell'ultima rilevazione) si sono registrati 110 episodi in tutto il territorio italiano. In poco più di 100 anni ci sono stati 12.600 tra morti, dispersi o feriti e più di 700mila sfollati a causa del dissesto. Tra il 2002 e il 2014 si contano 293 morti, 24 solo l'anno scorso. L'82% dei Comuni, dice ancora il rapporto Ance-Cresme, è esposto a rischio idrogeologico e sono oltre 5 milioni e 700 mila i cittadini che vivono in un'area di potenziale pericolo.

SCUOLE E OSPEDALI A RISCHIO - Nel 2013 la popolazione che vive nelle aree di rischio è più numerosa nel Nord Est (1.629.473 cittadini), seguito dal Sud (1.623.947), dal Nord Ovest (1.276.961), dal Centro (1.081.596) e dalle Isole (90.794). Uno degli aspetti più paradossali è l'alto grado di rischio che riguarda i luoghi in cui dovremmo sentirci maggiormente al sicuro: scuole e ospedali. Una scuola su dieci è in potenziale pericolo: 6.400 edifici scolastici, sui 64.800 totali presenti in Italia sorge infatti in un'area a rischio frana o alluvione. Lo stesso discorso vale per gli ospedali: 550 strutture si trovano in una zona a rischio. Ma non siamo sicuri neanche nei luoghi di lavoro: sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a rischio idrogeologico e se contiamo anche gli uffici, i negozi e le altre attività saliamo a 460.000. Il costo complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti, frane e alluvioni dal 1994 a oggi è di 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi l'anno. Non c'è più tempo: bisogna agire.

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