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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

"Troppo caldo", rischio Escherichia coli: scatta il divieto di fare il bagno in mare

A comunicarlo è l'agenzia per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia Romagna. Secondo una prima ipotesi i valori anomali sono dovuti a una serie di concause: temperature molto elevate, scarso ricambio delle acque

Ultim'ora: Escherichia coli, i valori tornano nella norma, revocati i divieti di balneazione

In Emilia Romagna è scattato il divieto temporaneo di balneazione in 22 tratti di costa, prevalentemente della provincia riminese. A renderlo noto è l'Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia) dopo che le analisi effettuate martedì 26 luglio in 98 "punti di misura" individuati lungo la costa "hanno evidenziato il superamento dei limiti normativi in 28 di questi punti". Dalle analisi i valori dei batteri escherichia coli sono infatti risultati al di sopra dei valori limite fissati dalla legge. 

Per questo motivo è scattato il divieto per i bagnanti di tuffarsi in acqua, in attesa che tutto rientri nella norma. Inizialmente i divieti erano 28, ma sei località sono state "riabilitate" dopo nuove analisi.

Per ora però su molte spiagge la balneazione sarà vietata. In particolare, si legge sul sito di Arpae, i divieti riguardano un tratto nel comune di Goro e un'altra ventina di tratti in provincia di Rimini.

Nel pomeriggio Arpae ha fatto sapere che "i campioni aggiuntivi eseguiti in data 27 luglio nelle acque di balneazione risultate non conformi ai limiti di legge nel corso dei campionamenti programmati del 26 luglio, hanno permesso di verificare il rientro nei limiti normativi per 6 acque". Le acque tornate idonee alla balneazione sono quindi le seguenti:

  • Cervia Pinarella 
  • Bellaria - Foce Vena 2 
  • Bellaria - Foce Uso 100m S 
  • Bellaria - Pedrera Grande N 
  • Torre Pedrera - Pedrera Grande Sud 
  • Viserbella - La Turchia 

Sono ancora in corso i campionamenti aggiuntivi nelle restanti acque di balneazione, al fine di verificare il rientro nei limiti di legge dei parametri batteriologici risultati non conformi.Nuove analisi saranno effettuate nella giornata di giovedì 28.

Valori anomali per il troppo caldo?

La situazione riscontrata è senza dubbio anomala, spiegano da Arpae, e sono in corso alcune verifiche per comprenderne le cause. Al momento, si legge, le ipotesi possibili "sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine (temperatura dell’acqua molto elevata da molte settimane con valori oscillanti intorno ai 30°, prolungata assenza di ventilazione, scarso ricambio delle acque, mancata diluizione delle immissioni nei corsi d’acqua che arrivano a mare per la forte siccità), che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine". Insomma, il caldo potrebbe aver giocato un ruolo nel determinare questa situazione, ma si tratta ancora di ipotesi. A questo link la mappa dei tratti di costa interessati dal divieto. 

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