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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Dj Fabo, la Consulta decide sull'aiuto al suicidio: Cappato rischia dodici anni

In valutazione c’è l’assistenza al suicidio offerta attraverso un’azione di disobbedienza civile e la Consulta sarà chiamata a definire una volta per tutte se il reato di aiuto al suicidio è ancora conforme alla Costituzione italiana

E' attesa nel tardo pomeriggio di martedì o al massimo mercoledì mattina la sentenza della Consulta nel processo a Marco Cappato, il leader radicale dell'associazione "Luca Coscioni" che nel giugno di quattro anni aiutò Dj Fabo - al secolo Fabiano Antoniani - tetraplegico e cieco dopo un incidente, ad andare in una clinica in Svizzera per sottoporsi all'eutanasia, dopo che quest'ultimo aveva manifestato la volontà di ricorrere al suicidio assistito.

La decisione sull'articolo 580 

Cappato era finito sotto processo a Milano, ma i giudici della Corte d'Assise meneghina avevano inviato poi gli atti alla Consulta affinché venisse valutata la legittimità costituzionale dell'articolo 580 del codice penale sull'istigazione e aiuto al suicidio. Una norma risalente al periodo fascista e al centro quindi del dubbio di costituzionalità sollevato dalla Corte di Assise di Milano. Nel provvedimento, i giudici di Milano, oltre a fare riferimento a numerose sentenze tra cui quelle relativi ai casi Welby ed Englaro, sostenevano che non fosse sanzionabile una parte dell'articolo 580, quello che sanziona le condotte di chi agevola il suicidio ma non incide sul percorso psichico della persona. Per quanto riguarda poi l'ipotesi di "rafforzamento del suicidio", contestato sempre a Cappato, i giudici milanesi ritenevano che il leader radicale non fosse colpevole perché, come riferito da diversi testimoni in aula, Antoniani decise autonomamente di morire col suicidio assistito in Svizzera. Il Governo aveva poi deciso di far costituire l'avvocatura dello Stato nell'incidente di costituzionalità sollevato dalla Corte d'Assise di Milano, per difendere in Corte Costituzionale il divieto del codice penale risalente agli anni Trenta. 

Dj Fabo, perché il processo a Cappato è finito alla Corte Costituzionale 

Cappato rischia 12 anni di carcere

In valutazione c’è quindi l’assistenza al suicidio offerta attraverso un’azione di disobbedienza civile. Il percorso del tema del fine vita in Italia dunque si trova nei pressi del bivio più importante della sua storia. La Consulta sarà chiamata a definire una volta per tutte se il reato di aiuto al suicidio è ancora conforme alla Costituzione italiana. Cappato rischia fino a 12 anni di carcere. All'udienza di questa mattina è presente anche Valeria Imbrogno, fidanzata di dj Fabo, mentre Cappato è seduto accanto a Mina Welby. Il leader radicale attende l'udienza "con rispetto" ma anche con una convinzione: "Crediamo di aver fatto il nostro dovere. La speranza è che le persone in condizioni di sofferenza insopportabile possano essere aiutate a interrompere la loro vita senza che chi li aiuta venga sottoposta a condanna fino a 12 anni di carcere. Il codice penale del 1930 è inadeguato a regolare i casi di persone colpite da malattie irreversibili e in condizioni di sofferenza insopportabile".

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