PADOVA - Dolores Valandro, l'ex consigliera di quartiere della Lega di Padova che un mese fa postò su Facebook la frase riferita al ministro Cecile Kyenge "Mai nessuno che se la stupri...", è stata condannata a un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) e all'interdizione per 3 anni dai pubblici uffici.

La condanna è arrivata proprio nel giorno in cui si apprende che Roberto Calderoli è indagato dalla procura di Bergamo per diffamazione aggravata da motivi di discriminazione razziale dopo le parole offensive rivolte al ministro dell'Integrazione.

Per Valandro, l'accusa poco prima col pm Dini aveva chiesto una pena più pesante, un anno e quattro mesi di reclusione.

LETTA FURIOSO: "UNA PAGINA VERGOGNOSA"

VALANDRO IN LACRIME - "Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un'altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia. È stato un attimo di impulsività perché non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donne perpetrati dagli italiani". Così Dolores Valandro, l'ex consigliera di quartiere della Lega a Padova, si è espressa in lacrime durante la deposizione al processo che la vede imputata per istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali.

IL PUNTO SUL CASO CALDEROLI-KYENGE

"Non era riferito alla Kyenge - ha aggiunto - Mi è dispiaciuto vedere che il ministro non ha avuto parole di sostegno nei confronti delle donne". "Il ministro poteva essere di qualsiasi colore - ha concluso Valandro, incalzata dalle domande degli avvocati delle parti civili - ma è stato un impulso perché non ha detto alcuna parola nei confronti di queste povere donne".