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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pedofilia, don Mauro Inzoli risarcirà cinque vittime

Il religioso consegnerà 25mila euro alle famiglie di cinque ragazzi che lo accusano di violenza sessuale. Sono otto gli episodi contestati

Don Mauro Inzoli, ex capo carismatico di Comunione e Liberazione in provincia di Cremona, risarcirà cinque vittime di abusi. Alle famiglie di ciascuna di loro consegnerà 25mila euro: il più grande di loro ha 16 anni, il più piccolo ne ha 12.

IL PROCESSO - Sono parti offese nel procedimento che vede accusato di violenza sessuale davanti al Tribunale di Cremona il religioso originario di Crema, che nel 2012 fu sospeso da Ratzinger. Con il risarcimento la difesa evita di avere nel processo la costituzione di parti civili. Il gup del Tribunale di Cremona, Letizia Platè, ha accolto anche la richiesta di processo con rito abbreviato. Si tornerà quindi in aula il 29 giugno.

L'ACCUSA - Don Inzoli, 66 anni, è stato anche fondatore e presidente del Banco alimentare di Crema e animatore della onlus cremasca "Fraternità". Il procuratore Roberto di Martino contesta a don Inzoli otto episodi di violenza sessuale. Il sacerdote li avrebbe commessi fra il 2004 e il 2008, "abusando della sua autorità, sia nell'ufficio dove teneva gli esercizi spirituali, sia negli alberghi dove Cl portava i ragazzi per la villeggiatura estiva". All'epoca il prete era rettore del liceo linguistico "Shakespeare" di Crema e parroco della chiesa della Santissima Trinità della stessa città. La Santa Sede, con papa Ratzinger, aveva agito nel 2012 riducendo don Inzoli allo stato laicale. Il ricorso del prete aveva fatto sì che la sanzione venisse però ammorbidita. Il 27 giugno del 2014 papa Francesco l'aveva trasformata in una "pena medicinale perpetua", che imponeva a don Inzoli una "vita di preghiera e di umile riservatezza come segni di conversione e penitenza".

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