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Martedì, 23 Aprile 2024
Medicina

Milano, la mamma è morta: la gravidanza continua per salvare il bimbo

Al San Raffaele di Milano un equipe di medici sta cercando di "sconfiggere" la morte. Una donna, con encefalogramma piatto, è tenuta in vita artificialmente per permettere al feto che porta in grembo di crescere e sopravvivere

MILANO - Hanno trasformato il suo corpo in una culla. Il suo cuore è diventato il motore di un'incubatrice vivente. Al San Raffaele di Milano, medici e infermieri stanno cercando di sfidare la morte. E stanno sperando nel miracolo. Uno staff di rianimatori, ginecologi e neonatologi sta tenendo in vita una donna di trentasei anni, clinicamente morta, per cercare di far crescere il bimbo che porta in grembo. 

La donna, arrivata martedì in ambulanza e stroncata da un'emorragia cerebrale fulminante, ha l’elettroencefalogramma piatto e dunque, secondo i parametri attuali della medicina, è deceduta. I medici, però, in accordo con il compagno della donna e con i suoi genitori, stanno cercando di far crescere il feto nel suo utero, per metterlo in condizioni di sopravvivere anche al di fuori. Il tentativo è di fare maturare il feto che, a ventitré settimane, non poteva ancora sopravvivere fuori dal grembo materno. 

Una sonda nell’intestino materno, racconta il Corriere della Sera, permette al feto di essere alimentato, la ventilazione artificiale fa arrivare l’ossigeno nel sangue della donna e, quindi, del feto. Finché il cuore della donna batte, naturalmente artificialmente, il bambino vive. E cresce. Il pericolo è che la donna smetta di vivere "improvvisamente" e in quel momento l'equipe di medici dovrà procedere immediatamente con il parto cesareo. Ma fino ad allora ci penserà la mamma a crescere il piccolo. Anche da morta. (da MilanoToday)

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