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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Rapporto ecomafia 2012: 93 reati al giorno, boschi nel mirino

Presentato il dossier annuale Legambiente: reati in aumento del 9,7% rispetto al 2010. Ben 28 mila le persone denunciate

Un business miliardario, da 16,6 miliardi di euro, è questo il giro di affari che in Italia segnano le ecomafie. Nel 2011 sono stati scoperti 33.817 reati, quasi 93 al giorno, il 9,7% in più rispetto al 2010, 8.765 sono stati i sequestri, 305 gli arresti e 27.969 le persone denunciate e 18 amministrazioni comunali sciolte per infiltrazione mafiosa. Sono alcuni dei numeri neri del rapporto "Ecomafia 2012, le storie e i numeri della criminalità ambientale", presentata da Legambiente oggi a Roma con la prefazione di Roberto Saviano.

Aumentano i furti di opere d'arte, +13,1%, gli incendi boschivi, che hanno devastato oltre 60 mila ettari di boschi, e il racket degli animali, aumentato del 28%. Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare. Il settore del cemento, con 6.662 illeciti, e quello dei rifiuti, con 5.284 reati, si confermano settori clou del florido business dell'ecocriminalità.

Un dato "allarmante che testimonia l'enorme pervasività dei traffici gestiti da ecomafiosi e ecocriminali che nel 2011 hanno accumulato ben 16,6 miliardi di euro", sottolinea il rapporto.

I clan, infatti, continuano a prosperare: 296 quelli censiti sino ad oggi, sei in più rispetto allo scorso anno. Le ecomafie si diffondono in tutto il Paese e non mancano i comuni sciolti per mafia anche al nord come Bordighera e Ventimiglia in provincia di Imperia, Leinì e Rivarolo in provincia di Torino. In totale, sono già 18 le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose solo nei primi mesi del 2012, per reati spesso legati al ciclo illegale del cemento. La maggior parte dei reati registrati (il 47,7%) riguarda le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania in testa seguita dalla Calabria Sicilia e Puglia, ma mantiene il quinto posto il Lazio, mentre al Nord la maglia nera va alla Lombardia con 1.607 reati.

Il rapporto Ecomafia 2012, l'indagine annuale di Legambiente sull'illegalità ambientale, anche quest'anno fotografa "una situazione grave e impressionante, con un business illecito dalle cifre scioccanti, contrastato con impegno e perizia dalle forze dell'ordine": nel 2011 hanno effettuato 8.765 sequestri, 305 arresti (100 in più, rispetto all'anno precedente con un incremento del 48,8%), con 27.969 persone denunciate (7,8% in più rispetto al 2010).

"L'Italia ha bisogno di stringere un vero patto per l'ambiente e la legalità che faccia leva sull'effettiva applicazione delle leggi e preveda nuove forme di tutela dell'ambiente dai fenomeni di illegalità", ha dichiarato il responsabile dell'Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente Enrico Fontana, sottolineando: "Per questo lanciamo oggi la campagna 'Abbatti l'abuso, perché è da qui che bisogna cominciare, non ci sono scuse. Le case illegali vanno demolite come prevede la legge. In attesa di vedere finalmente l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale, è urgente contrastare questo assalto al Belpaese compiendo tutti il proprio dovere, senza eccezioni".

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