Incendi in Sicilia, Draghi firma il Dpcm per lo stato di mobilitazione nazionale
Il premier ha accolto la richiesta del governatore Musumeci. Alcune squadre sono già partite in direzione Sicilia da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano.
La Sicilia continua a bruciare senza sosta. Dopo la richiesta avanzata dalla Regione Siciliana, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato ieri sera il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile.
Mobilitazione nazionale per la Sicilia
Il Dipartimento è dunque al lavoro per coordinare l'invio di volontari, delle organizzazioni nazionali e delle colonne mobili regionali, che opereranno a supporto delle attività di spegnimento dei roghi. Questa mattina si è svolta una riunione di aggiornamento durante la quale è stata confermata la partenza per la Sicilia, nella giornata di oggi, di squadre provenienti da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano.
Il riconoscimento dello stato di mobilitazione determina un concorso straordinario di risorse extra-regionali sia in termini di uomini che di mezzi appartenenti ai Vigili del fuoco e al volontariato
Allerta incendi e ondate di calore
Nel frattempo, rimane alta l'allerta della Protezione civile regionale per il rischio incendi e ondate di calore sulla Sicilia. Domani, domenica 1 agosto, è previsto un livello di allerta arancione su tutta l'isola e rossa per le province di Catania e Caltanissetta. Allerta rossa anche per le ondate di calore su Catania e Palermo dove la temperatura percepita sarà di 39 gradi.
“Quello degli incendi - ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - è un fenomeno annuale disastroso per il nostro Paese e per i nostri boschi. Faccio un plauso per colleghi che lavorano da terra e aria per incendi. Quando le Regioni non riescono a intervenire richiedono mezzi aerei dello Stato. Abbiamo 30 mezzi di cui 15 canadair distribuiti su 16 basi. I mezzi vengono spesso distribuiti sulla base della necessità: ora per esempio i mezzi al nord vengono dislocati al sud dove serve. A questi mezzi si aggiungono quelli del meccanismo europeo. Con la Francia c’è un consolidato scambio di mezzi: questa attivazione è avvenuta per incendi in Sardegna”.
“La responsabilità nella prevenzione, nel controllo e nella macchina di contrasto degli incendi è regionale. Quando non ce la fanno da sole, le Regioni chiedono il nostro intervento, ma alcune hanno corpi forestali autonomi. Noi comunque andiamo avanti per la richiesta di supporto alla Sicilia”, ha concluso il capo della Protezione Civile.