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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ferrara

Ferrara, il delitto che ha sconvolto l'Italia: "Il figlio non ha versato mezza lacrima"

La madre dell'autore materiale del delitto: "Non lo abbandonerò mai, gli voglio bene". Il figlio della coppia di ristoratori uccisa a Pontelangorino non ha ancora versato neanche una lacrima. Gli amici del bar: "Aveva provato la coca, si sentiva un supereroe"

Il duplice omicidio del Ferrarese ha scosso l'Italia intera, e la notizia è ancora oggi sulle prime pagine di tanti quotidiani nazionali e locali.

La madre di M., 17 anni, in carcere con l'accusa di aver ucciso insieme all'amico R. a, Pontelangorino, in provincia di Ferrara, Salvatore Vincelli, 59 anni, e la moglie Nunzia Di Gianni di 45, fa fatica a credere a cosa è accaduto nelle ultime 48 ore. Monica, 46 anni, questo il nome della madre, parla di quel figlio di 17 anni che ama indossare maglioni larghi, porta capelli colorati e piercing. "È la moda ma è stato sempre buono, è mio figlio, non lo abbandonerò mai, gli voglio bene e deve sapere che gli starò sempre vicino" dice all'inviata del Messaggero. E intanto deve badare a Mattia, il figlio di 22 anni disabile. 

L'nviato della Stampa Niccolò Zancan ha intervistato nelle scorse ore alcuni amici dei due giovani accusati del massacro: "R. aveva provato la coca. Lo ha raccontato qui davanti alla lavanderia. Gli era piaciuta molto. Si sentiva proprio bene, carico. Aveva tirato calci a una porta e sfondato una finestra a pugni. Mi ricordo che aveva detto di essersi sentito come un supereroe. Secondo me, per combinare quello che hanno fatto l’avevano presa entrambi. E poi so che fumavano anche le canne e l’oppio".  

Probabilmente i due ragazzi ancora non si sono resi conto di che cosa hanno fatto. M., scrive la Nuova Ferrara, ha pianto per pochi secondi, quando ha incontrato i genitori dopo aver confessato di aver ucciso i due ristoratori con un’ascia, per 80 euro, prima tranche di una promessa di 1000: soldi pagati e da pagare dal suo amico, il “mandante”, il figlio della coppia uccisa, che di anni ne ha 16 e di lacrime non ne ha versate.

Prima di quella notte maledetta M., che avrebbe materialmente compiuto l'omicidio, era scomparso per un paio di settimane. Gli amici di sempre del bar del paese lo avevano perso di vista: "Strano, di solito era sempre qui in giro", dicono alla Stampa. Ma il giorno successivo all’omicidio era di nuovo lì a giocare a biliardino, ridendo e scherzando con tutti: "Sembrava la persona più tranquilla del mondo", dicono gli avventori abituali.  

Gloria Bacca, nominata suo difensore d'ufficio di R., riferisce che nell'interrogatorio davanti ai Pm per i minorenni di Bologna, il giovane avrebbe confermato integralmente la confessione. "Non so come la pensano gli investigatori, ma per me è una persona che ha gran bisogno di una mano. Non è stato per un brutto voto, ma per un motivo molto più complesso, problemi adolescenziali non trattati con i dovuti modi".

Ora i due giovani sono entrambi nel carcere di Bologna, l’accusa è di omicidio premeditato aggravato da futili motivi.

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