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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Eleonora Perraro, torturata a morsi e strangolata: condanna all'ergastolo per il marito

La sentenza arrivata dalla Corte d'assise d'appello di Trento: i giudici hanno confermato la pena per Marco Manfrini, il marito della 43enne, uccisa nel 2019 nel giardino di un bar. L'appello della mamma di Eleonora a tutte le donne: "Non state in silenzio, denunciate"

La Corte d'assise d'appello di Trento ha confermato la condanna all'ergastolo per Marco Manfrini, 50enne di Rovereto, ritenuto il responsabile dell'omicidio della moglie, Eleonora Perraro. Nonostante fossero cadute alcune aggravanti, i giudici non hanno fatto sconti per il femminicidio avvenuto all'esterno di un locale di Nago Torbole la notte del 5 settembre 2019. Nemmeno la dichiarazione spontanea rilasciata stamattina in aula da Manfrini, che ha più volte ribadito la propria innocenza, ha fatto cambiare idea ai giudici. In aula erano presenti i genitori e la sorella della vittima. La madre di Eleonora, dopo la lettura della sentenza ha lanciato un accorato appello alle donne vittime di violenza: "Non state in silenzio, denunciate".

Alessandro Meregalli, avvocato della famiglia Perraro, ha commentato la sentenza a TrentoToday: "Era quello che ci aspettavamo. Non abbiamo mai messo in dubbio che potesse essere diverso il risultato dell'appello, anche perché il fatto è davvero stato sviscerato durante il processo di primo grado che è stato lungo e faticoso. Le censure che sono state proposte in grado di appello sono esattamente le stesse che sono state proposte in primo grado e che sono state tutte smentite". "La conferma dell'ergastolo, salvo l'esclusione delle aggravanti, dal nostro punto di vista, è l'unico esito possibile che poteva arrivare da questa udienza - ha aggiunto Meregalli -. L'esclusione delle aggravanti non sposta di una virgola il giudizio complessivo. In questi processi non ci sono vincitori e vinti, si esce tutti sconfitti. Eleonora Perraro è morta e l'ergastolo a Manfrini non la riporta in vita". 

L'omicidio risale al settembre 2019, quando il corpo di Eleonora Perraro, 43 anni, venne rinvenuto senza vita all'interno del giardino di un bar, a poca distanza dal lago di Garda. A lanciare l'allarme era stato lo stesso Manfrini, ma sul cadavere della donna, trovato in una pozza di sangue, erano presenti numerose ferite e segni di colluttazione. Una terribile verità poi svelata dall'autopsia eseguita sul corpo della vittima: la donna è stata presa a morsi, picchiata e infine strangolata.

Secondo la ricostruzione dei magistrati "Manfrini quella sera ha fatto ubriacare fino all'inverosimile Eleonora. Voleva avere un rapporto sessuale con lei e da qui è scaturita la reazione furibonda dell'uomo, che dopo essersi tolto la fede butta in terra la vittima e la aggredisce con furia, colpendola più volte per poi sbatterla sull'ulivo (quello vicino al quale è stato ritrovato il corpo e sulla cui corteccia sono state rinvenute tracce di sangue, ndr). Dopodiché ha finito Eleonora, prima mordendole il capezzolo e la coscia e successivamente strangolandola".

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