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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidio volontario aggravato / Trento

Eleonora Perraro uccisa a morsi e strangolata dal marito: ergastolo per Marco Manfrini

È stata accolta la richiesta dell'accusa. Massimo della pena per l'uomo, accusato di aver strangolato la moglie dopo che lei aveva rifiutato un rapporto sessuale

Ergastolo per Marco Manfrini. La decisione della Corte d'Assise di Trento è arrivata poco prima delle 18 di martedì 6 luglio, e accoglie in pieno le richieste dell'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Fabrizio De Angelis. L'uomo, 50enne originario di Rovereto, era accusato di omicidio volontario aggravato in relazione alla morte della moglie Eleonora Perraro, nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 2019 a Nago-Torbole, in provincia di Trento.

Omicidio Eleonora Perraro: ergastolo per Marco Manfrini

Secondo l'accusa, Manfrini avrebbe ucciso la moglie dopo averla fatta ubriacare e aver preteso un rapporto sessuale, rifiutato dalla donna. In base a quanto emerso dall'autopsia, la donna è stata presa a morsi, picchiata e infine strangolata. Manfrini ha sempre negato ogni accusa e si è sempre dichiarato estraneo all'accaduto. Previsti inoltre per l'uomo anche un anno di isolamento diurno e un risarcimento per oltre 200mila euro.

"Manfrini quella sera ha fatto ubriacare fino all'inverosimile Eleonora - ha riassunto nel corso della giornata il pubblico ministero Fabrizio De Angelis -. Voleva avere un rapporto sessuale con lei e da qui è scaturita la reazione furibonda dell'uomo, che dopo essersi tolto la fede butta in terra la vittima e la aggredisce con furia, colpendola più volte per poi sbatterla sull'ulivo (quello vicino al quale è stato ritrovato il corpo e sulla cui corteccia sono state rinvenute tracce di sangue, ndr). Dopodiché ha finito Eleonora, prima mordendole il capezzolo e la coscia e successivamente strangolandola".

La ricostruzione della vicenda

Nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2019 Eleonora Perraro viene barbaramente uccisa nel giardino di un locale sulla strada che da Nago porta a Torbole, in Trentino. Verso le 23:30 marito e moglie hanno chiesto al gestore se potevano fermarsi un po' nel giardino dopo la chiusura e lui ha acconsentito. La mattina seguente la tragica scoperta: il marito della vittima ha allertato le autorità dicendo di essersi risvegliato con il cadavere della moglie accanto. Sul corpo di Eleonora Perraro, accanto a un ulivo, vengono ritrovati segni riconducibili a morsi umani e il viso presenta profonde lacerazioni.

Sulla scena del delitto viene ritrovato dalle forze dell'ordine il marito della donna, Marco Manfrini, sporco di sangue e in stato confusionale. Fin da subito i sospetti ricadono sull'uomo. Per tutto il processo la difesa ha sostenuto l'innocenza di Manfrini arrivando a fornire una ricostruzione dell'accaduto che vede nel cane della coppia - Achille, un labrador di dieci mesi all'epoca dei fatti - il vero responsabile dell'omicidio. Ricostruzione che il pm e gli avvocati delle parti civili hanno più volte contestato. A quasi due anni dall'omicidio è arrivata la condanna all'ergastolo.
 

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