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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'appello / Genova

Morto a 15 anni dopo un torneo di boxe ad una festa: cosa si è scoperto

A pochi giorni dalla tragica morte di Emanuele Addezio, il quindicenne scomparso durante una festa con gli amici in cui era stata organizzato anche un torneo di boxe, parla il papà che scagiona i suoi compagni

C'è un'autopsia in corso, predisposta dagli inquirenti e ancora tanti lati oscuri nella morte di Edoardo Addezio, il quindicenne di Genova morto lo scorso sabato sera, mentre stava festeggiando con gli amici , ma il papà ha avuto il coraggio di parlare e diradare così le possibili responsablità degli amici. L'uomo è stato intervistato dal Secolo XIX dove ha rivelato dei problemi cardiaci aveva sofferto da piccolo, sottolineando però come è assai improbabile che questi abbiano influito sulla prematura scomparsa. 

"Non credo che il mio Edoardo sia morto per un malore – spiega al quotidiano genovese. Era stato operato per una malformazione da piccolo, al Gaslini, ma poi ha sempre fatto tutto quello che voleva. Giocava a tennis e calcetto, nuotava e andava a sciare. Faceva controlli medici periodici e puntuali. Non poteva praticare sport a livello agonistico, ma solo per questioni prettamente burocratiche. Credo che con gli amici possa aver fatto un po' di casino e, giocando in maniera assolutamente non violenta, è caduto e ha battuto la testa. Non lo sappiamo, ma questo è quello che mi hanno detto i soccorritori quando sono arrivato e stavano cercando di rianimarlo".

Il ragazzo era, nella serata di Sabato, con una quindicina di amici, tutti minorenni: in serata, la decisione di organizzare una sorta di piccolo incontro di boxe, in maniera non violenta, utilizzando guantoni presenti in casa. Il 15enne, pochi attimi dopo la fine del suo turno, si è però accasciato a terra.  Secondo quanto emerso finora però il ragazzo non avrebbe subito colpi e non si sarebbero trattati di scontri violenti, così come le forze dell'ordine non hanno rilevato consumo di droghe e alcool. Un'evidenza che, con tutta evidenza, ha portato il padre del ragazzo a prendere le parti degli amici nell'attesa dei risultati dell'autopsia: "Mi hanno detto che sono stati trovati i guantoni che i ragazzi hanno usato per giocare. Io ripeto, penso sia capitato un incidente del quale nessuno ha colpa, Non credo proprio che qualcuno avesse bevuto, tutt'al più una birra. Era un gruppo di ragazzini che si conoscono da una vita, non un raduno di 20enni che si scontrano in strada a Milano. Provo una grande compassione per loro, anche se ora devo gestire il dolore assieme alla sorella di Edoardo. Questi ragazzi non hanno colpa" ha concluso il padre. 

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