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Martedì, 19 Marzo 2024
Napoli

La compagna incinta di Emanuele Melillo ha perso il bambino

Nuovo dolore per la famiglia dell'autista 32enne, morto nell'incidente avvenuto la settimana scorsa a Napoli. I funerali dell'autista verranno celebrati il 3 agosto

Non c'è pace per la famiglia di Emanuele Melillo, il 32enne autista morto nel tragico incidente avvenuto a Capri mentre era alla guida di un bus. La sua compagna incinta ha infatti perso il bimbo che aveva in grembo: le cause di questo nuovo dramma sono però tutte da accertare. Intanto è stata fissata la data dei funerali di Emanuele: il rito funebre sarà celebrato martedì 3 agosto, alle ore 16, presso la Basilica di San Lorenzo Maggiore in piazza San Gaetano a Napoli.

Ieri, inoltre, alla presenza dei consulenti della Procura e della famiglia nominati dalla penalista Giovanna Cacciapuoti e dagli avvocati Luca Marangio e Antonella Giglio, sono iniziati, nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno gli ultimi esami sul materiale organico del muscolo cardiaco e dell'encefalo prelevati dalla vittima. I risultati saranno messi a disposizione degli inquirenti nei prossimi giorni. 

Le indagini sull'incidente

Ieri, il sostituto procuratore di Napoli Giuseppe Tittaferrante ha dato il via libera alla sepoltura del 32enne dopo l’autopsia. Proprio oggi, nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno, sono stati eseguiti gli ultimi esami sui reperti istologici (muscolo cardiaco ed encefalo) per stabilire le cause che hanno portato al decesso di Melillo.

Intanto si continua ad indagare sull’esatta dinamica dell’incidente che ha causato anche il ferimento di 23 persone, alcune gravi. Si susseguono senza sosta i rilievi degli inquirenti e i sopralluoghi. Attualmente il bus si trova ancora sul luogo dell’incidente, ma si sta pensando di trasferirlo (tramite elicottero) presso altra destinazione per rendere più semplici i rilievi.

Le parole di un testimone

Da una prima analisi – confermata, sembrerebbe, anche da alcune testimonianze – a causare l’uscita di strada del mezzo non sarebbe stato un malore accorso a Melillo. Uno dei testimoni, sul bus al momento dell’incidente, ha raccontato a “La vita in diretta” che l’autista avrebbe cercato di evitare il peggio, cercando di tenere il mezzo sulla carreggiata.

"Mi è sembrato di vedere la scena dall'esterno del bus. La ruota ha toccato il marciapiede, come se fosse fuori asse. L'autista ha cercato di sterzare: ha appoggiato anche la testa al finestrino come voler accompagnare la manosvra. Poi ho visto la ringhiera venire meno ed ho sentito il bus scivolare, come se fossimo in un frullatore. Non so cosa abbia causato l'incidente. So solo che oggi siamo quì a raccontarlo. Mi dispiace solo per quel povero ragazzo", ha raccontato il testimone.

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