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Giovedì, 18 Aprile 2024
Omicidi

Difende la fidanzata, ucciso a sprangate: "Tutti hanno visto, nessuno l'ha difeso"

Non c'è stata nessuna rissa, raccontano gli amici del ragazzo massacrato fuori da un locale di Alatri: "Emanuele non era una testa calda, voleva solo passare una serata con gli amici"

"Emanuele non era una testa calda, ma come si fa a dire una cosa così? Stava solo passando una serata con gli amici e la sua ragazza. Non aveva fatto niente". C'è rabbia e incredulità nelle parole degli amici di Emanuele Morganti, il 20enne massacrato a sprangate fuori da un locale di Alatri e morto ieri dopo ore di agonia. "Tutti hanno visto tutto e non sono intervenuti. Tutti sono colpevoli. Emanuele è stato ucciso da Alatri", racconta al Corriere della Sera un'amica del giovane.

La rabbia è tanta, il dolore enorme. Emanuele, raccontano, non era uno che se le andava a cercare. "Era la prima volta che Emanuele prendeva la macchina del padre", dice Ketty, la sua fidanzata. "Ci teneva così tanto. Era tornato dal lavoro, aveva fatto la doccia ed eravamo andati in discoteca. Volevamo solo passare un venerdì sera con la musica e gli amici. Perché è successo? Cosa è successo? Perché l'hanno ammazzato? Perché non li hanno fermati?". 

Emanuele Morganti, il giovane ucciso ad Alatri

Il giovane era arrivato gravissimo in ospedale, dopo essere stato colpito con pugni, calci e una spranga di ferro in testa, massacrato all’uscita del circolo privato "Mirò Music Club". La Procura di Frosinone ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Nove le persone indagate. La lite, secondo la ricostruzione dei carabinieri, è scoppiata all'interno del locale tra Emanuele e un ragazzo albanese: tutto sarebbe nato da alcuni apprezzamenti troppo "spinti" nei confronti della fidanzata del 20enne. Ma chi sia questo ragazzo albanese gli amici non sanno dirlo. "È stato l'unico a non essere stato nemmeno sentito dai carabinieri. Non sanno nemmeno dove sia, se n’è già andato", raccontano gli amici al Corriere. Poi Emanuele è stato accompagnato alla porta dai buttafori. E lì, in piazza Regina Margherita, ad Alatri, è stato massacrato di botte.

Ma "non c’è stata una rissa, era lui da solo. È stato preso dai buttafuori, ma non lo hanno buttato fuori. L'hanno rincorso". Secondo alcune testimonianze tra gli aggressori di Emanuele ci sarebbero anche i bodyguard del locale, tre uomini di nazionalità albanese e un uomo di Ceccano. Ma le indagini sono solo all'inizio: gli inquirenti vogliono capire chi ha sferrato il colpo mortale. "Quello che gli ha sfondato la testa con una spranga, quello che lo ha ammazzato, è un italiano", giurano gli amici. "Emanuele era un ragazzino normale, sempre sorridente, che è stato massacrato di botte e mentre era a terra moribondo ancora gli davano calci. E chi l’ha ammazzato già sta fuori dalla caserma".

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