La morte in caserma di Emanuele Scieri, chiesta la condanna per due ex caporali
L'allievo paracadutista è stato trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999, tre giorni dopo il decesso. Per l'accusa sono stati altri militari a ucciderlo e nascondere il corpo
Emanuele Scieri, l'allievo paracadutista trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999 (tre giorni dopo il decesso), è stato ucciso per futili motivi. Ne è convinto il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini, che ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per Alessandro Panella e 21 anni per Luigi Zabara, commilitoni di Emanuele Scieri. Secondo le perizie, il giovane morì dopo qualche ora di agonia e un soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo.
Per il caso Scieri, la richiesta è arrivata al termine della requisitoria durata quasi sette ore davanti alla Corte d'assise di Pisa dove sono imputati i due ex caporali della Folgore, che si sono sempre dichiarati innocenti. La Procura ha riconosciuto la sussistenza di circostanze attenuanti generiche equivalenti all'aggravante dei futili motivi. Secondo l'accusa i due imputati, con il terzo commilitone Andrea Antico (assolto con rito abbreviato in primo grado, è pendente l'appello), la sera del 13 agosto del 1999, dopo averlo fatto spogliare e dopo averlo picchiato, avrebbero obbligato Emanuele Scieri a salire sulla torre di asciugatura dei paracaduti e poi avrebbero fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle sue dita. Quindi la caduta a terra della recluta e la fuga dei caporali, procurandogli così la morte: da qui la contestazione di omicidio volontario, perché l'ipotesi di omicidio preterintenzionale si è prescritto nell'agosto 2017.
Nella requisitoria, il procuratore Crini e il sostituto procuratore Sisto Restuccia hanno ricostruito anche il clima di nonnismo dell'epoca e ha chiamato in causa le responsabilità dei dirigenti della caserma che avrebbero coperto il fatto.
Chi era Emanuele Scieri
Emanuele Scieri è di Siracusa e una laurea in Giurisprudenza, ha 26 anni e sta già svolgendo pratica in uno studio legale quando viene chiamato sotto le armi nel luglio del 1999.
Finito il periodo al Car (il Centro addestramento reclute) a Firenze, viene trasferito alla caserma Gamerra con altri commilitoni il 13 agosto. Dopo aver sistemato i bagagli in camerata esce insieme ad altri coetanei per una passeggiata nel centro di Pisa e rientra in caserma alle 22.15, ma al contrappello delle 23.45 non risponde. Nonostante diversi colleghi riferiscano che è tornato in caserma, Scieri viene dato per non rientrato. In realtà a quell'ora probabilmente è già morto o è agonizzante. Il cadavere viene trovato il 16 agosto. Si scopre poi che è rimasto ai piedi della scala di una torre di asciugatura dei paracaduti - posto solitamente frequentato dagli "anziani" della caserma - per tre giorni.
Emanuele Scieri, chi sono gli ex commilitoni sotto accusa
Alessandro Panella e Luigi Zabara sono ex commilitoni della vittima: si sono sempre dichiarati innocenti. Sono accusati di omicidio volontario in concorso. Un terzo militare, Andrea Antico, è stato assolto in primo grado con il rito abbreviato ed è in attesa della fissazione del processo di appello. Per l'accusa tutti e tre avrebbero picchiato Scieri facendolo cadere dalla torretta di asciugatura dei paracaduti, procurandogli così la morte e occultando il cadavere.
La prossima udienza è fissata per il 19 aprile quando parleranno le parti civili mentre il 15 maggio toccherà alla difesa di Zabara e l'8 giugno a quella di Panella. Il 14 giugno, dopo le repliche, la sentenza in corte d'assise.