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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Italia

Acqua e rifiuti, "stato di emergenza" in Sicilia

A chiedere il riconoscimento dello "stato di emergenza" che attribuisce al governatore poteri straordinari, era stato lo stesso presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per il settore idrico in provincia di Palermo e per rifiuti urbani in tutta l'Isola.

A chiedere il riconoscimento dello "stato di emergenza" che attribuisce al governatore poteri straordinari, era stato lo stesso presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, lo scorso 18 gennaio, nel corso dell'incontro con il premier Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi.

Il governo ha nominato Musumeci commissario delegato per un anno e il dipartimento regionale Acqua e rifiuti soggetto attuatore.

Sicilia, acqua e rifiuti: che cosa succede

Alla base della decisione di Palazzo Chigi di riconosce alla Regione Sicilia lo "stato di emergenza" il 'contesto di criticità nel settore dei rifiuti urbani con gravi rischi per l'ambiente, la salute e l'igiene pubblicà, superabile solo attraverso interventi straordinari.

Ad aggravare la situazione la grave emergenza idrica che colpisce il territorio della Città metropolitana di Palermo, interessato da un lungo periodo di siccità.

Come riporta Palermo Today l'ipotesi più probabile è che si dia atto ad una turnazione idrica. L'ex municipalizzata Amap sarebbe pronta a varare il piano per l'acqua a giorni alterni in città ma resta lo scetticismo sulla misura: "Con i turni non si risparmia l'acqua, perché ci sarà da parte degli utenti la corsa per fare le scorte" spiega il presidente dell'ex municipalizzata.

Lo stato d'emergenza consentirà di acceleare gli interventi previsti sia nel breve che nel medio-lungo periodo. Ad esempio per quanto riguarda le gare d'appalto per i progetti già pronti.

Palermo senz'acqua ma rischia bollette più care

L'Amap non ha grosse risorse economiche. Ecco perché l'obiettivo è di caricare gli interventi più grossi sulla Regione: un modo per evitare l'aumento delle bollette per i cittadini: solo gli investimenti fatti con i fondi dell'Amap graverebbero infatti sulle tariffe. Che, in tutti i casi, non possono subire aumenti maggiori del 9% all'anno.

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