Uno spaventoso più 264% che ha fatto scattare l'allerta massima. L'epatite A torna a fare paura, ma la novità è che forse si è riusciti finalmente a scoprire la causa dei contagi, o almeno una di esse: i frutti di bosco congelati. La Procura di Torino, infatti, ha avviato un'indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e simili venduti nei supermercati e negozi. I controlli sono partiti dopo che il procuratore Raffaele Guariniello ha recepito l'invito del Ministero della Salute e ha nominato un consulente. 

Cibi cancerogeni: perquisizioni e sequestri in tutta Italia

"Sono stati confrontati, mediante genotipizzazione e sequenziamento - spiega il Ministero sul suo sito - i virus individuati negli alimenti e nei pazienti. Complessivamente è emerso che, di 106 casi sequenziati, 49 presentano la stessa sequenza virale di genotipo 1A. Tale sequenza è risultata identica a quella ottenuta da un campione di frutti di bosco positivo al rilevamento del virus dell'epatite A, suggerendo fortemente che tale alimento possa essere la fonte di infezione". 

"Nei cibi ci sono metalli pesanti e cancerogeni"

Una delle regioni più colpite, il Piemonte, dove si registrano sessantacinque casi di epatite A. Mentre al Ministero della Salute sono arrivate 382 segnalazioni e nel 35% dei casi i pazienti hanno riferito di avere consumato frutti di bosco congelati. Da qui, i controlli necessari. 

Allarme pesto al botulino: ricoveri e psicosi

Dimostrare la correlazione tra virus e consumo di frutti rossi non è facile dati i tempi di incubazione del virus stesso, che possono arrivare anche a un paio di mesi. Ma la paura è che i frutti di bosco provenienti, e lavorati, da Egitto, Cina e Nord Europa possano essere lavati e congelati con acqua non potabile e quindi trasformasi potenzialmente in veicoli di trasmissione del contagio. (da TorinoToday)