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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Crisi economica / Bergamo

Fallisce per pagare le tasse, processato per bancarotta viene assolto

L'uomo era titolare di una ditta di parti elettriche: la sua crisi iniziò nel 1994 con una cartella esattoriale di 12 milioni di lire. Negli anni quella sanzione aumentò fino a 347mila euro. Fu l'inizio del fallimento

Sul lastrico per aver pagato le tasse. Da qui l'accusa di bancarotta fraudolenta per aver distratto dal fallimento della sua azienda 430mila euro. Ma l'uomo, dopo venti anni di tribunali, è riuscito a dimostrare che quei soldi erano serviti per pagare tasse e fornitori. E così quella bancarotta, secondo il tribunale di Bergamo, "non costituisce reato".

La storia di Giovanni D., imprenditore di Fara Gera d'Adda (Bergamo), inizia nel 1994. L'uomo, titolare con la moglie di una ditta di assemblaggio di parti elettriche, riceve una cartella esattoriale di 12 milioni di lire relativa a una precedente attività con altri soci.

Ebbene, quella cartella esattoriale non pagata "per problemi di liquidità" negli anni è lievitata fino a 347mila euro. Per far fronte a questa cartella, l'uomo decise di vendere due appartamenti. Ma restavano ancora 79mila euro da pagare.

Fece un accordo con Equitalia: mille euro al mese, con soli 500 euro per vivere. Ma l'azienda non ce l'ha fatta e sotto i colpi della crisi è fallita. Per coprire i debiti con i creditori ha venuto la sua abitazione, è andato a vivere in un container, ha licenziato le 7 dipendenti, trovando però prima un altro lavoro a tutte. Ha anche cercato di vendere il capannone ma prima di riuscirci è arrivato il pignoramento cautelativo e subito dopo è stato dichiarato quel fallimento che l'uomo non aveva mai voluto dichiarare.

Infine l'accusa di bancarotta fraudolenta per sottrazione: 244.388 euro tolti dalla sua precedente attività per pagare Equitalia e altri 115.324 dal conto in banca per altri creditori. Ora è arrivata l'assoluzione, ma la storia non è finita. L'imprenditore, che abita con la famiglia in un container nel suo ex capannone in attesa che vada all'asta, vive di lavoretti saltuari ed ha tuttora un debito di 62.000 euro con Equitalia.

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