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Martedì, 16 Aprile 2024

Vinicio Marchetti

Giornalista

Duecento estorsioni di camorra, una sola denuncia: per la Giustizia conta la qualità

Associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi: sono i reati che la Polizia di Stato e la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contestano a oltre venti persone ritenute legate al clan Mazzarella. Al noto clan del centro storico di Napoli sono affiliate le 25 persone arrestate questa mattina nel corso di un blitz della polizia. Le indagini della Squadra Mobile e del commissariato Vicaria di Napoli, riguardano un periodo di tempo compreso tra il 2018 e il 2021. 20 euro ad ambulante, 200 circa quelli vessati. Tra gli arrestati, tutti residenti a Forcella o nella Maddalena, spicca Antonietta Virenti, 64 anni, madre del boss Michele Mazzarella, figlio dello storico capo clan Vincenzo. 

Solo un commerciante ha avuto il coraggio di denunciare

Appare assolutamente sorprendente che, tra i circa duecento commercianti presenti nel notissimo mercato della "Maddalena", solo uno - non napoletano ma straniero - ha avuto il coraggio di denunciare l'arroganza del Sistema. Tra le vittime non ci sono solo commercianti ma anche imprenditori edili, anche loro costretti a soggiacere alle pretese dei Mazzarella. Il principale reato contestato è l'estorsione, appunto, ai danni degli ambulanti della Maddalena, con cadenza settimanale il clan pretendeva una quota variabile tra cento e duecento euro, a seconda dell'attività commerciale presa di mira, esponendo i titolari a un vero e proprio oltraggio quotidiano, con i parcheggiatori abusivi costretti a versare la metà del loro guadagno. Un business, è stato stimato, tra 80mila e 160mila euro al mese. A rendere conto ai vertici del clan, tra i quali figurano il boss Michele Mazzarella e la madre, era Massimo Ferraiuolo, fratello di un ex collaboratore di giustizia. Documentate dalla Polizia di stato anche un serie di "stese" (raid con colpi d'arma da fuoco sparati all'impazzata tra le vie del quartiere) messe a segno per affermare il proprio predominio nell'ambito di fibrillazioni con clan rivali.

La Giustizia non bada alla quantità, ma alla qualità

Duro colpo quello sferrato al clan Mazzarella. Quest'ultimo aveva ripreso il controllo di buona parte del centro cittadino anche grazie all'appoggio di vari gruppi locali come i Buonerba (per il centro storico), i Ferraiuolo (per la Maddalena), i Perez (per i Decumani), i Sequino (per la Sanità), i Caldarelli (Case Nuove), i Frizziero (Torretta), gli Zazo (Fuorigrotta) e i Papi-Iafulli (Porta Capuana). Questo clan e quello rivale dell’Alleanza di Secondigliano sono le due macro-organizzazioni che si contendono l’intero territorio a suon di stese, sparatorie e bombe. Una presenza così massiccia che ha gettato nello sconforto più totale i cittadini e i commercianti che, invece di denunciare, hanno scelto il silenzio e la sottomissione. Come detto, un solo commerciante ha avuto la forza di denunciare i soprusi del clan. Un solo commerciante ha avuto il coraggio di non calare la testa dinanzi alla sopraffazione e alla violenza. Un solo commerciante… fortunatamente, almeno in questo caso, la Giustizia non ha badato alla quantità, ma alla qualità.

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