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Martedì, 23 Aprile 2024
Sicurezza alimentare

Chiara, semplice e leggibile: ecco la nuova etichetta europea dei cibi

Cambia la spesa e il carrello si rivoluziona: arrivano le nuove etichette Ue con molte più informazioni sui cibi e più chiare. Nel mirino allergie e intolleranze

Dopo 35 anni spariranno le etichette alimentari e verranno sostituite da quelle nuove, che secondo il regolamento della commissione europea 1169/2011  saranno più chiare e daranno informazioni più utili. La riforma vuole armonizzare le norme nazionali in tutta l'Unione europea, focalizzandosi su tre fonti: la presentazione e la pubblicità degli alimenti, l'indicazione corretta dei principi nutritivi (con il relativo apporto calorico) e infine l'informazione sulla presenza di ingredienti che possono provocare allergie. 

Lo scopo è quello di salvaguardare di più la salute dei consumatori, grazie a una maggiore trasparenza delle informazioni, senza intaccare la libera circolazione delle merci. Ogni paese avrà a disposizione tre anni di tempo per adeguarsi alle nuove norme.  

TABELLA NUTRIZIONALE - Gli alimenti confezionati devono avere una tabella nutrizionale con sette elementi (valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, proteine, zuccheri e sale) riferiti a 100 g o 100 ml di prodotto, che potrà essere affiancata dai dati riferiti ad una singola porzione. Si possono utilizzare anche altri schemi solo se di facile comprensione. 

CHIAREZZA DELLE SCRITTE - Per la prima volta in assoluto viene definita la dimensione minima dei caratteri tipografici delle etichette, che devono essere di almeno 1,2 mm (0,9 mm per le confezioni più piccole), in modo che la lettura sia più agevole, anche dagli anziani. 

SCADENZA - La data di scadenza deve essere riportata su ogni singola porzione preconfezionata e non più solo sulla confezione esterna. La carne, le preparazioni a base di carne e i prodotti ittici surgelati o congelati non lavorati, devono indicare il giorno, il mese e l’anno della surgelazione o del congelamento. 

ALLERGIE - Le sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze (come derivati del grano e cereali contenenti glutine, sedano, crostacei, anidride solforosa, arachidi, frutta a guscio, latticini contenenti lattosio) devono essere evidenziate con più chiarezza nella lista degli ingredienti usando accorgimenti grafici (ad esempio grassetto, colore o sottolineatura). Lo stesso in realtà varrà per ristoranti ed esercizi commerciali. 

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