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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giustizia

Scandalo a Milano: indagata Lady Expo, Diana Bracco

Nei guai la presidente di Expo 2015: per lei l'accusa è di evasione fiscale e appropriazione indebita. E' scattato anche un sequestro di beni per circa un milione di euro

E' l'ennesimo scandalo che coinvolge la vetrina d'Italia, il grande evento a cui prendono parte gli investitori di tutto il mondo: Expo 2015 è di nuovo sotto inchiesta e questa volta sotto la lente della giustizia c'è Diana Bracco, conosciuta nel mondo milanese anche come Lady Expo. L'accusa è di evasione fiscale e appropriazione indebita: la presidente di Expo Spa e numero uno del consiglio d'amministrazione della Bracco Spa, ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini insieme a Pietro Mascherpa, presidente del cda di Bracco real estate srl e a due archiettetti dello studio Archilabo in Monza, Marco Pollastri e Simona Calcinaghi. 

FALSE FATTURE -  Bracco e Mascherpa sono accusati di evasione fiscale attraverso l'emissione di fatture false. Dalle indagini è emerso che "fatture per oltre 3 milioni di euro", confluite nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali "presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013", erano riferite "all'esecuzione di forniture o di prestazioni rese presso locali in uso alle medesime società, ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità" di Diana Bracco e del marito defunto Roberto De Silva. In pratica, la presidente di Expo avrebbe contabilizzato nei bilanci di alcune sue società spese di natura personale attraverso una serie di false fatturazioni.

Lo scorso 5 marzo, si legge ancora nel comunicato, la Gdf ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Roberta Nunnari nei confronti di Diana Bracco per 1 milione e 42 mila euro "corrispondente all'importo totale dell'imposta complessivamente evasa per effetto dell'utilizzo delle predette fatture". Nella nota si legge infine che lo scorso 21 maggio "sono stati depositati" in procura da parte della Gdf "i verbali di constatazione delle correlate violazioni di carattere amministrativo".

L'avvocato difensore Giuseppe Bana ha chiarito che "non c'è stata alcuna frode fiscale. Si tratta di contestazioni riguardanti l'inerenza all'attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale, già definita con l'Agenzia delle Entrate con il ravvedimento operoso - ha precisato in una nota -. Siamo solo al termine delle indagini preliminari e non è stata ancora formulata la richiesta di rinvio a giudizio". 

LE REAZIONI - Intanto sono arrivati primi commenti politici sulla vicenda. Agguerito il Movimento 5 stelle, che attraverso le parole del consigliere della regione Lombardia, Silvana Carcano, ha chiesto le immediate dimissioni della Bracco: 

Non ci sorprende l’indagine che vede coinvolta Diana Bracco,  commissario generale per il Padiglione Italia e presidente di Expo 2015 Spa: sono mesi che le stiamo addosso con continue richieste di presentarsi in Commissione antimafia e, nonostante le indagini che la vedono coinvolta riguardino il passato, non sono stati per nulla sciolti i nostri dubbi sul suo operato in Expo. Ci aspettiamo che almeno lasci la carica di Presidente di Expo, un’esposizione che ha un’immagine ampiamente screditata dagli scandali

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