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Venerdì, 29 Marzo 2024
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F35, il governo compra altri quattro aerei per 35 milioni di euro

Firmato un nuovo contratto da 35 milioni di euro: la notizia arriva dal sito del Pentagono. Il tutto lontano dai riflettori: "C'è poca trasparenza"

La notizia si legge sul sito del Pentagono e la riporta Il Fatto Quotidiano: la Difesa italiana ha firmato un altro contratto per un nuovo lotto di F35 che comprende quattro aerei, due convenzionali e due portaerei. In tutto per ora la spesa è di 35 milioni di euro, una specie di anticipo visto che riguarda solo la prenotazione dei velivoli: ne verranno spesi altri 150 ad aereo solo alla conferma dell'acquisto, che dovrebbe arrivare entro il 2016. Inoltre il 30 giugno 2015 è stato concluso un accordo da circa mezzo milioni di dollari per il pagamento dello sviluppo del software di bordo. 

Il ministero della Difesa acquisterà il lotto degli aerei ordinato negli anni: sei nel 2013, due nel 2014, quattro appena ordinati e poi cinque tra il 2017 e il 2019 e nove entro il 2020. In tutto saranno 38 secondo il Documento programmatico pluriennale presentato proprio dalla Difesa, che conferma il budget di 13 miliardi di euro.

Montecitorio ha dato il via libera alla mozione "Scanu" che impegna il governo a dimezzare il budget finanziario previsto in un primo momento per il programma F35. Nella mozione del Pd - che aveva ottenuto il parere favorevole dell'esecutivo - il governo si impegnava a ricercare anche "ogni possibile soluzione e accordo con i partner internazionali", allo scopo di "massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici". Per questo dalle opposizioni in commissione Difesa a Montecitorio, viene chiesto di mantere gli impegni presi: "Sul programma F35 – ha dichiarato Gian Piero Scanu, deputato Pd e primo firmatario della mozione – si rileva una mancanza di coerenza tra la programmazione degli acquisti cui il governo intende procedere e gli impegni indirizzati al governo stesso con la mozione approvata dall’Assemblea il 24 settembre scorso con il parere favorevole dello stesso esecutivo”.

Proprio la commissione dovrà entro la fine di luglio esaminare il documento programmatico del ministro Roberta Pinotti, ma Sel e Movimento 5 stelle non sono ottimisti. "La Pinotti verrà a ripeterci che non c’è nessuna contraddizione con la mozione Scanu giocando sulla debolezza e l’ambiguità di quel testo, non a caso approvato dal governo perché lasciava ampi margini di interpretazione" spiega Luca Frusone, dei cinquestelle. "Quando in Commissione si arriverà a votare sul Dpp, una eventuale risoluzione contraria congiunta sostenuta da Sel, Cinquestelle, Scanu e pochi altri del Pd come Galli e Bolognesi, verrà semplicemente bocciata dalla schiacciante maggioranza Pd favorevole agli F35" continua Donatela Duranti di Sel.

Intanto dalla società civile la Rete Disarmo e la campagna "Taglia le ali alle armi" continua a chiedere un incontro con il ministro della Difesa: "Sugli F35 il Ministero sta andando avanti senza ripensamenti, senza trasparenza e ignorando le mozioni parlamentari che chiedevano una riduzione del budget, riconfermato invece nell’ultimo bilancio della Difesa. Continuiamo a chiedere alla Pinotti un incontro, che finora ci ha negato, per discutere questa grave situazione" spiega il portavoce Francesco Vignarca. 

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