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Giovedì, 25 Aprile 2024
Milano

La discoteca che riapre nonostante il Covid

A fine maggio il tentativo di protocollo, non ufficiale, per sperimentare un modo di riaprire i locali anche in vista della stagione estiva.

A fine maggio si tornerà a ballare nella discoteca Fabrique di Milano. All'accesso i clienti dovranno presentare il green pass -che attesta il completamento della vaccinazione anti covid oppure la presenza di anticorpi per guarigione o, ancora, un test antigenico o molecolare effettuato nelle precedenti 48 ore - mentre all'uscita si dovranno sottoporre ad un tampone per verificare la negatività o la positività al covid.

Si tratta di un tentativo di protocollo, non ufficiale, per sperimentare un modo di riaprire i locali anche in vista della stagione estiva. L'annuncio stamane del sindaco di Milano Beppe Sala. L'esperimento (che coinvolgerà anche un locale del Salento) è stato presentato dalle associazioni di settore Silb, Cfc, Adj e Sils ed è stato sottoposto al comitato tecnico scientifico per cercare di stilare un protocollo di sicurezza.

Diverse città europee hanno già sperimentato il riavvio di appuntamenti Covid-free. "Milano è pronta a mettersi alla prova e a dimostrare che si può riaprire a concerti e a eventi di intrattenimento e culturali nel rispetto delle regole — ha proseguito Sala —. Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questa proposta. E faremo quanto è nelle nostre possibilità perché possa realizzarsi. Milano vuole riaprire ai giovani, alla possibilità di stare insieme in modo consapevole e corretto. Cioè in sicurezza".

"Siamo stati chiusi 14 mesi, anzi ora diventano 15 e vogliamo e dobbiamo riaprire come stanno riaprendo le altre attività del Paese, in totale sicurezza certamente: il nostro è il settore più danneggiato dalla pandemia", ha detto Maurizio Pasca presidente Silb-Fipe. "I due eventi, una a Milano e l'altro a Gallipoli, si svolgeranno in totale sicurezza — ha ribadito Pasca — e sono necessari perché abbiamo la necessità di riaprire quanto prima". 

Come torneremo in discoteca

Il 27 marzo scorso, a Barcellona, si era svolto un concerto della band Love of Lesbian, al Palau de Sant Jordi, con un pubblico di cinquemila persone tutte sottoposte a test anti covid prima dell'ingresso e rifornite di mascherina Ffp2 da parte dell'organizzazione, senza distanziamento. Ad un mese dall'evento, le autorità catalane avevano diffuso i risultati: dopo il concerto erano stati rilevati sei nuovi contagi da covid ma, attraverso successive indagini, era stato stabilito che quattro di questi non erano certamente riconducibili alla partecipazione al concerto, mentre vi erano dubbi sui restanti due.

Si era trattato di un esperimento di protocollo per fare ripartire lo spettacolo dal vivo, poi replicato agli inizi di maggio al Sefton Park di Liverpool con un concerto dei Blossoms (una band indie pop) per cinquemila persone, per un evento-pilota del piano del governo britannico per uscire dalla pandemia. Le regole erano state annunciate dal Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport: gli spettatori si erano sottoposti a un test rapido sufficientemente affidabile, che dà il risultato in 30 minuti, in un centro allestito sul posto prima dell'ingresso. Ai partecipanti era stato anche chiesto di fare un tampone dopo il concerto e di fornire i dettagli di contatto al sistema sanitario nazionale (Nhs) per garantire di potere essere contattati nel caso di positività. A differenza del concerto di Barcellona, durante il live gli spettatori non erano tenuti a indossare le mascherine né a rispettare il distanziamento.

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