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Giovedì, 25 Aprile 2024
"Uccidere qualcuno a caso" / Treviso

Fabrizio Biscaro: chi è il killer di Elisa Campeol, la donna uccisa mentre prendeva il sole

La 35enne di Pieve di Soligo (Treviso) è stata colta di sorpresa e colpita decine di volte dal 34enne, operaio di Col San Martino. L'uomo avrebbe consegnato ai carabinieri l'orecchio mozzato alla donna come prova per costituirsi

Elisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo in provincia di Treviso, è stata uccisa con diverse coltellate mentre prendeva il sole tranquillamente sulle sponde del Piave a Moriago della Battaglia. La donna è stata vittima di un omicidio che, al momento, presenta ancora alcuni punti oscuri, nonostante l'autore del delitto si sia già costituito ai carabinieri. Uno su tutti, il motivo che ha spinto il 34enne Fabrizio Biscaro a commettere l'insano gesto. Non c'è un movente. Tra Elisa Campeol e il suo assassino sembra non ci fosse alcun legame. I carabinieri escludono l'ipotesi della rapina, dato che vicino alla donna è stata trovata intatta la sua borsetta. La pista più accreditata sembra essere quella del raptus improvviso dell'omicida.

Il corpo senza vita della donna, titolare di un bar a Pieve di Soligo, è stato rinvenuto intorno alle 12.30 di mercoledì 23 giugno all'Isola dei Morti di Moriago della Battaglia. A fare la terribile scoperta è stato un escursionista che, dopo aver avvistato il cadavere, ha subito contattato il 118 e i carabinieri. Il cadavere mostrava diverse ferite da arma da taglio sugli arti, un elemento che lascia pensare agli inquirenti che Elisa si sia difesa dopo essere stata aggredita all'improvviso. La morte è stata causata proprio dalle molteplici coltellate. I sanitari giunti sul posto hanno fatto un estremo tentativo di salvarle la vita, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare.

Fabrizio Biscaro: chi è l'uomo accusato dell'omicidio di Elisa Campeol

Il killer l'ha sorpresa mentre stava prendendo il sole in riva al fiume Piave, sbucando all'improvviso dalla boscaglia circostante. Le ha inferto una ventina di coltellate. Poi, poco dopo le 13, Fabrizio Biscaro, operaio di Col San Martino che lavorava in un'azienda della zona, si è presentato alla stazione dei carabinieri di Valdobbiadene con le mani ancora insanguinate e il coltello nascosto in uno zainetto. L'uomo avrebbe consegnato ai carabinieri l'orecchio mozzato alla 35enne Elisa Campeol come prova per costituirsi nel pomeriggio di mercoledì 23 giugno. Un dettaglio macabro che rende ancora più inquietante la tragedia.

Voleva consegnarsi ma ha trovato tutto chiuso, secondo la ricostruzione riportata dal collega Denis Barea di TrevisoToday. "Venite, ho appena ucciso una donna, sono qui per costituirmi ma voi non ci siete", avrebbe detto all'operatore del 112. L'uomo si trova attualmente recluso in isolamento presso il carcere trevigiano di Santa Bona. Il suo legale, l'avvocato Rosa Parenti, e il pubblico ministero Gabriella Cama, titolare del fascicolo aperto in Procura per omicidio volontario, starebbero cercando una sistemazione alternativa per Biscaro, che mostrerebbe evidenti segni di squilibrio. Il 34enne è stato sottoposto a otto ore di interrogatorio durante il quale ha spiegato le ragioni del gesto e i suoi spostamenti antecedenti alla tragedia.

"Ho voluto uccidere qualcuno a caso"

Sembra confermata la circostanza secondo cui l'omicida e la vittima non si conoscevano e non avevano nessun rapporto. Fabrizio Biscaro avrebbe detto di aver voluto "uccidere qualcuno a caso" e di aver colpito per una "furia incontenibile". Stando alle prime ricostruzioni, su cui stanno ancora lavorando gli inquirenti, l'uomo sarebbe uscito dal lavoro nel pomeriggio di martedì 22 giugno e si sarebbe recato presso un supermercato di Valdobbiadene, dove avrebbe acquistato il coltello utilizzato per colpire a morte Elisa Campeol e quindi si sarebbe recato presso un tabacchi della zona. Poi avrebbe girato con la macchina, all'interno della quale ha passato la nottata. Il mattino successivo si sarebbe recato all'Isola dei Morti, un posto che conosceva bene avendoci passato molto tempo da piccolo.

Su disposizione del pubblico ministero gli è stato sequestrato il cellulare, attraverso cui gli investigatori vogliono verificare tutti gli spostamenti del killer. All'attenzione del sostituto procuratore Cama c'è anche la storia medica di Biscaro, che sei mesi fa sarebbe stato ricoverato in ospedale in seguito ad un tentativo di suicidio e di altri atti di autolesionismo. Al 34enne, che ad un certo punto avrebbe deciso di uscire  dal nosocomio, era stata prescritta una cura farmacologica che però, circa tre mesi fa, aveva sospeso a causa di alcuni effetti collaterali.

Il pubblico ministero disporrà l'acquisizione della cartella clinica e soprattutto prenderà in esame la diagnosi che fu fatta dal centro di salute mentale del distretto di Pieve di Soligo. Oggi si svolgerà probabilmente l'udienza di convalida del fermo, mentre nei prossimi giorni verrà dato l'incarico per l'effettuazione dell'autopsia sul corpo di Elisa Campeol, affidata la medico patologo Alberto Furlanetto.

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