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Sabato, 20 Aprile 2024
Caso Corona

Collaboratori non pagati, clienti presi in giro: ecco le (presunte) truffe di Fabrizio Corona

Dino Giarrusso de "Le Iene" ha raccolto le denunce di alcuni ex collaboratori e clienti

Ospitate di un’ora trasformate in brevi apparizioni. Spazi pubblicitari venduti e mai realmente “dati” ai clienti. Voci contrattuali “dimenticate” per tanto, troppo tempo. Avrebbe fatto poco o nulla Fabrizio Corona, in carcere dal 10 ottobre scorso con l’accusa di “intestazione fittizia di beni”, per farsi volere bene da clienti e collaboratori. 

Secondo quanto raccolto da Dino Giarrusso de “Le Iene”, che già in passato avevano denunciato le serate in nero dell’ex re dei paparazzi, spesso e volentieri Corona avrebbe disatteso impegni con persone che lo avevano pagato per i suoi “servizi” e in alcuni casi avrebbe dimenticato anche gli accordi stretti con le ragazze e i ragazzi che lo aiutavano nei suoi affari. 

“Era una macchina di soldi, facevamo business su qualsiasi cosa”, ha raccontato a Italia Uno Fabrizio Scippa, ex collaboratore di Corona. “Un ragazzo pagava per venire alle serate con noi con la speranza di diventare famoso - è uno degli esempi di Scippa -. In nove mesi avremmo fatto qualcosa come cinquecento serate”. 

Il problema, però, non sono le “serate”. O almeno non solo, dato che a causare l’arresto di Corona è stato proprio il milione e settecentomila euro trovato in casa di Francesca Persi - sua collaboratrice, anche lei in manette -, che secondo gli inquirenti sono i soldi guadagnati in nero proprio con le serate

Perché Corona, secondo le testimonianze raccolte da “Le Iene”, avrebbe truffato chi si rivolgeva a lui con la speranza di diventare famoso o di ottenere pubblicità per la propria azienda. Persone, clienti, che in tanti - secondo Giarrusso - avrebbero scritto alla mail della trasmissione per raccontare la loro sfortunata esperienza. 

È il caso, ad esempio, di Raffaele e Luisa, tatuatore lui e creatrice di gioielli lei. Entrambi, come denunciato da loro stessi all’inviato di Italia Uno, si erano rivolti a Corona per avere visibilità e in cambio, nonostante un contratto firmato, avrebbero avuto poco o nulla. 

VIDEO | Corona e il suo fiume di soldi: il servizio de Le Iene

“Io ho pagato duemila euro per cinque uscite su tv e giornali e quattro post su Facebook - racconta la ragazza -. Ma niente. E ora mi sono indebitata”. A Raffaele, invece, sarebbe andata anche peggio. Lui avrebbe raggiunto Corona da Don Mazzi, dove era ai servizi sociali, e lo avrebbe tatuato. A pagare, però, sarebbe stato lo stesso professionista, ingolosito dalla promessa di una buona pubblicità social. “Ho buttato via settemila euro - la sua amara ammissione -. Mi rimandava di settimana in settimana, è stata un’agonia. Gli ultimi duemila euro - l’accusa di Raffaele - glieli ho dati nel bagno di un ristorante”. 

A cadere nella presunta rete di Corona, sempre stando a quanto mostrato da “Le Iene”, è stato anche Fabio, un altro tatuatore e titolare di una scuola di tatuaggi. “Gli ho dato 4270 euro per alcune pubblicazioni online per la mia scuola, ma non ha fatto quasi nulla di quanto previsto nel contratto. L’unica intenzione - il commento di Fabio - era quella di spillarmi denaro”. 

Nello stesso servizio, poi, "Le Iene" hanno raccolto le confessioni di una ex collaboratrice - rimasta anonima - spesso pagata in ritardo e presa in giro e del fedelissimo Scippa, che - come ha raccontato lui stesso - con Corona è arrivato alle mani per alcuni accordi disattesi su multe da pagare e provvigioni da avere. 

Quindi, a chiudere il servizio sono le parole di Don Mazzi, che ha avuto Corona nella sua comunità: “Conoscendolo è chiaro che andava seguito, questo qua si riabilita venti anni dopo che è morto”. 

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