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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Lodi

Fake Onlus, maxi inchiesta per truffa sull'accoglienza dei migranti

Presunti profitti illeciti per milioni di euro e misure cautelari per 11 persone accusate di associazione per delinquere: la Guardia di Finanza porta alla luce una presunta gestione illecita di una rete di onlus stabilmente inserite nelle gare pubbliche

I finanzieri del Comando provinciale di Lodi, su disposizione della Procura di Milano, stanno eseguendo numerose perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone accusate di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio nell'ambito dell'inchiesta 'Fake Onlus' che vede al centro una presunta gestione economica illecita da parte di alcune onlus che si occupano di accoglienza dei migranti, per presunti profitti illeciti per milioni di euro.

L'inchiesta è scaturita da una segnalazione della Banca d'Italia, la cui Unità di informazione aveva portato all'attenzione della guardia di finanza e della polizia valutaria una "operazione sospetta" relativa alle operazioni in uscita da un conto corrente con consistenti in prelevamenti di contante, disposizioni di bonifico, traenze di assegni bancari e ricariche di carte prepagate.

I dettagli dell'operazione, coordinata dai pm di Milano Ilda Boccassini e Gianluca Prisco e in cui sono impegnati oltre 100 finanzieri, sono stati illustrati in una conferenza stampa.

Fake Onlus, i dettagli dell'inchiesta

In totale delle 11 persone colpite dalle misure cautelari sono cinque le persone finite agli arresti domiciliari, uno in carcere e le altre misure sono obblighi di dimora e di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.

Il pericoloso sodalizio criminale si era stabilmente inserito nelle gare pubbliche per la gestione dell'emergenza migranti indette dalle Prefetture di Lodi, Pavia e Parma. Nel corso delle indagini, durate due anni, la Guardia di Finanza ha registrato "la progressiva costituzione di Onlus-Cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative appositamente costituite al sol fine di partecipare ed aggiudicarsi le gare/convenzioni indette dalle citate prefetture offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti".

In totale le onlus avrebbero incassato oltre 7 milioni di euro di fondi pubblici negli anni monitorati - dal 2014 sino ad oggi. Perquisizioni e arresti sono in corso in Lombardia e Campania.

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Le Onlus finite al centro dell'operazione 'Fake Onlus' risultano inoltre essere collegate a noti pluripregiudicati appartenenti alla 'ndrangheta, i quali le hanno sfruttate per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza.

In sostanza veniva attestata, falsamente, la possibilità/necessità di poter accedere ai benefici di legge attraverso l'assunzione presso le cooperative.

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