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Giovedì, 25 Aprile 2024
Palermo

Il falso cieco che ha intascato 171 mila euro di pensione: "Così ha insegnato alla figlia ad andare in bici"

Francesco Faija, 40 anni, di Brancaccio e soprannominato "Berlusconi", è finito ai domiciliari per aver truffato l'Inps sin dal 2008. Secondo i referti avrebbe avuto una "distrofia congenita dei coni non migliorabile", eppure i finanzieri lo avrebbero immortalato al centro commerciale, nonché alla guida di un'auto e di uno scooter

Lo chiamano tutti "Berlusconi", ma Francesco Faija, 40 anni, originario di Brancaccio (Palermo), le sue capacità "imprenditoriali" le avrebbe utilizzate in un settore ben preciso, secondo la Procura: la truffa, in tutte le sue declinazioni.

Quella ai danni delle assicurazioni, realizzata con i finti incidenti ma vittime vere, cioè disposte a farsi rompere braccia e gambe in cambio di poche centinaia di euro per incassare i premi; quella ai danni dell'Inps, attestando di essere un "cieco assoluto" per via di un problema congenito per ricevere indebitamente - e sin dal 2008 - la pensione di invalidità e l'accompagnamento, e quella ai danni dello Stato, perché avrebbe ricevuto pure il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti richiesti. E stamattina è finito agli arresti domiciliari.

"Sono davvero cieco, non c'è alcun imbroglio": l'indagato per la truffa all'Inps si difende

Il "cieco assoluto" che insegna alla figlia ad andare in bici

Durante indagini della guardia di finanza, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Giorgia Spiri, Faija sarebbe stato ripreso addirittura mentre insegnava alla figlia ad andare in bicicletta, soccorrendola nel momento in cui stava cadendo: un'operazione che un "cieco assoluto" certamente non può compiere.

Ma i militari lo hanno seguito anche all'interno del centro commerciale "Forum", mentre passeggiava, si muoveva senza alcuna difficoltà nei negozi e riusciva persino a schivare gli altri clienti. I finanzieri lo avrebbero anche immortalato mentre avrebbe utilizzato il telefonino da solo e per giunta mentre sarebbe stato alla guida di un'auto.

La patente che ridà la vista

Perché sarebbe stata proprio la patente, come viene fuori dall'ordinanza di custodia cautelare del gip Donata Di Sarno, a svelare la presunta truffa che "Berlusconi" avrebbe portato avanti per ben 13 anni, intascando pensione di invalidità (in tutto 53.906,58 euro) e accompagnamento (complessivamente 117.942,96 euro) senza di fatto - come sostiene l'accusa - aver alcun handicap.

Il documento di guida era stato rinnovato il 6 marzo del 2018, con l'obbligo per Faija di indossare gli occhiali. Gli investigatori hanno sentito anche il medico della Motorizzazione che in quella occasione lo avrebbe visitato e che alla fine ha ritenuto "impossibile che un soggetto" con la diagnosi dell'indagato (distrofia congenita dei coni, ndr) "possa superare" i test della vista ai quali era stato sottoposto quel giorno.

Il dottore aveva cerificato una "visione complessiva di almeno 7/10, con non meno di 2/10 con l'occhio peggiore", appunto "incompatibile - come rimarcano gli inquirenti - con la diagnosi di distrofia congenita dei coni".

La truffa dei finti incidenti, gli spaccaossa e la condanna

Faija è peraltro una persona già nota agli investigatori, in quanto coinvolto nel blitz "Tantalo bis" del 2018, quando era stata scoperta la maxitruffa ai danni delle compagnie assicurative messa a segno dai così detti spaccaossa. In primo grado, a settembre dell'anno scorso, l'indagato è stato condannato a 14 anni e 10 mesi di reclusione con il rito abbreviato. E' pendente l'appello.

I documenti falsi e le visite davanti alla Commissione medica

I finanzieri hanno recuperato la documentazione presentata negli anni da Faija per ottenere la pensione di invalidità: durante una visita di verifica davanti alla Commissione medica superiore dell'Inps, il 26 giugno 2011, avrebbe portato un referto oculistico del 2002 in gli veniva diagnosticata la distrofia congenita dei coni, ma anche un referto dell'Asp del 26 aprile 2004 e un altro del 2007, in cui si farebbe riferimento a una "distrofia non migliorabile". Atti che, secondo la Procura, sarebbero tutti falsi (e il reato è comunque prescritto).

In occasione della visita, peraltro, Faija "avrebbe simulato di muoversi con difficoltà". Un altro controllo sarebbe stato compiuto dall'Inps il 5 settembre 2012 e Faija avrebbe portato anche un referto del Buccheri La Ferla del luglio 2011 in cui sarebbe attestata la "assenza di risposte evocate visive". Da allora non risulterebbero altre verifiche da parte dell'Inps.

Alla guida di uno scooter e pure di una Smart

Infine, sempre dagli accertamenti compiuti dalla guardia di finanza, emerge che il 13 giugno del 2018 l'indagato sarebbe stato alla guida di uno scooter Honda Sh, che durante il controllo in strada gli sarebbe stato anche sequestrato poiché senza assicurazione.

Il 14 novembre del 2019, durante un altro controllo stradale, "Berlusconi" sarebbe stato trovato invece su una Smart Fortwo in compagnia di un minorenne: gli inquirenti deducono che a guidare fosse Faija perché insieme a lui ci sarebbe stato un minorenne che quindi non avrebbe avuto la patente per poterlo fare al suo posto.

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