È rientrata in Italia la ragazza pakistana portata in patria dai genitori per farla abortire
La ragazza, liberata dalla polizia a Islamabad, è atterrata all'aeroporto di Malpensa
E' tornata in Italia Farah, la ragazza residente a Verona che era stata riportata in Pakistan dalla famiglia con l'inganno per costringela ad abortire.
Dopo alcuni giorni trascorsi nella residenza dell'ambasciatore italiano a Islamabad, dove era stata liberata grazie all'intervento della polizia pakistana, la 19enne è atterrata all'aeroporto di Malpensa su un volo partito da Abu Dhabi alle 7.30.
Passati i controlli di rito, Farah è stata fatta uscire dallo scalo da un passaggio secondario.
Aveva chiesto aiuto alle amiche su WhatsApp
La giovane era riuscita a scrivere su WhatsApp alle amiche rimaste in Italia, raccontando di essere stata costretta dai genitori a tornare in Pakistan, dove era stata legata, sedata e costretta ad abortire il figlio che aspettava dal fidanzato, un ragazzo di origini pakistane ma cittadino italiano.
Le amiche avevano quindi dato l'allarme e la macchina dei soccorsi si era messa in moto. Il caso era stato segnalato alla Digos e gli investigatori avevano quindi attivato il consolato pakistano in Italia.
L'agenzia Ansa aveva poi fatto sapere che Farah era stata liberata e si trovava in compagnia di rappresentanti delle autorità italiane a Islamabad. La Farnesina aveva poi pubblicato su Twitter una foto di Farah nella residenza dell'ambasciatore italiano a Islamabad.
Min.#Alfano: "#Farah è in Residenza dell'#Ambasciatore a #Islamabad. Ora lavoriamo per farla partire per l'#Italia lunedí o martedí" pic.twitter.com/UnVGAY611z
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) 19 maggio 2018