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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Catanzaro

I due femminicidi nel giorno contro la violenza sulle donne

Nelle scorse ore due tragici fatti di sangue a Stalettì (Catanzaro) e Cadoneghe (Padova). Una strage quotidiana senza fine, dal Veneto alla Calabria. In Italia più della metà degli omicidi avviene nel contesto familiare-affettivo. Mattarella: "Emergenza pubblica"

Non guarda il calendario la violenza contro le donne. Nelle scorse ore due femminicidi, da nord a sud, proprio nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Una strage senza fine.

I due femminicidi a Stalettì e Cadoneghe

Un uomo è stato sottoposto a fermo del pm perché ritenuto l'autore dell'omicidio della donna di 51 anni, Loredana Scalone, il cui cadavere è stato trovato nascosto tra gli scogli a Stalettì, in provincia di Catanzaro. Dall'esame esterno è emerso come il corpo della donna fosse stato colpito da numerosi fendenti, utilizzando verosimilmente un coltello dalla lunga lama.

Il fermato è un 36enne di Badolato che, secondo le indagini dei carabinieri del Comando provinciale e della Compagnia di Soverato, aveva una relazione extraconiugale con la donna. Il movente del delitto, secondo i primi accertamenti, sarebbe di natura passionale. La donna era irreperibile da 24 ore circa. Fra la vittima, che si era separata dal marito, e il presunto omicida, che è sposato, c'era da qualche tempo una relazione.

Dalla Calabria al Veneto. Femminicidio nella notte a Cadoneghe: un uomo uccide la moglie a coltellate. Il 39enne di origini marocchine ha ucciso la moglie, connazionale, Aycha El Abioui, con una coltellata al petto. La donna è stata trovata distesa nel suo letto. L'uomo ha chiamato i carabinieri per confessare: subito arrestato, si trova ora in carcere ed è accusato di omicidio. L'omicida fa il magazziniere. I tre figli che abitavano con la coppia sono stati affidati a un'amica della madre che abitava vicino a loro. A scatenare la violenza sarebbe stato uno scatto di gelosia: in passato pare secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa che lei avesse denunciato il suo comportamento violento, ma poi aveva ritrattato tutto. Sul posto i carabinieri, il pm di turno e il medico legale.

Più della metà degli omicidi in Italia avviene nel contesto familiare-affettivo

Più della metà degli omicidi in Italia avviene nel contesto familiare-affettivo: su un totale di 278 omicidi sono stati 149 gli omicidi familiari. Tra questi, ben 58 omicidi, cioè quattro omicidi familiari su 10, si sono verificati proprio nel trimestre di lockdown della scorsa primavera, in cui sono state 44 le donne uccise, a fronte di 14 uomini. Se si vanno a prendere in esame gli omicidi avvenuti nel solo periodo del lockdown le vittime per il 75,9 per cento sono donne.

"La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un'emergenza pubblica". Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne. Le notizie di violenze contro le donne, sottolinea, "occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l'immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell'agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali".

I numeri dei femminicidi in Italia

I numeri non mentono mai. Nel 2019 i femminicidi hanno registrato un trend in diminuzione (111) rispetto al 2018 (141), in linea con la diminuzione generale degli omicidi. Una controtendenza si registra, pero', nei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso con un aumento del 7,3% (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019). Stesso trend in aumento se analizziamo le vittime in ambito familiare/affettivo che passano dal 68 a 77 (con un aumento del 13,2%), uccise in prevalenza da partner o ex partner (e solo per il 28% nel 2020 per mano di genitori o figli). Sono i dati che emergono dal report 'Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi' realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale.

I moventi piu' frequenti dei femminicidi sono la lite e i motivi passionali. Sia nei primi nove mesi del 2020 che nello stesso periodo del 2019, l'omicida ha fatto in prevalenza uso di un'arma impropria, come un coltello o un utensile da lavoro (martello, cacciavite, ecc.), seguono l'uso di un'arma da fuoco, l'asfissia/soffocamento/strangolamento, le percosse e l'avvelenamento.

Nel 2019 sono state 19 le donne vittime di omicidi con armi detenute da legali detentori di. Dieci di più dei 9 omicidi "per furto o rapina".

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