Fiat, il futuro è qui: "Tutti gli operai torneranno a lavoro"

ROMA - L'affaire Chrysler, con la storica acquisizione dell'intero colosso americano delle auto, non mette in pericolo il futuro italiano del gruppo Fiat. Anzi. E' questo il Marchionne pensiero che l'ad del Lingotto ha spiegato in una lunga intervista a Repubblica durante la quale ha promesso che l'azienda torinese non lascia, ma raddoppia. 

"Ho realizzato un sogno - ha spiegato - Grazie a questa operazione possiamo ripartire con basi più forti". Le basi più forti, nei progetti di Marchionne, non servono per gli Usa ma per l'Italia, dove il mercato delle auto è ancora in crisi nera. 

"Quando il piano sarà a regime - ha promesso - la rete industriale italiana sarà piena. Se non crolla un'altra volta il mercato, col tempo rientreranno tutti i lavoratori in cassa integrazione".

Dopo l'acquisizione di Chrysler - "se porti un'idea nuova in Italia trovi subito dieci obiezioni, in America dieci soluzioni" - il piano per il Bel Paese è un deciso cambio di marcia accompagnato da nuove strategie di mercato. "La nostra strategia - ha anticipato Marchionne - è uscire dal 'mass market', dove i clienti sono pochi e i concorrenti tanti". 

"Puntiamo alla fascia Premium, prodotti di alta qualità, con concorrenza ridotta e margini più larghi - ha continuato - Abbiamo marchi fantastici e per definizione Premium, come Maserati e Alfa. Perché non reinventarli?".

A sentire l'ad di Fiat il piano sembra essere già stato studiato nei minimi dettagli. Tanto che ogni stabilimento ha già il futuro pronto. "A Mirafiori Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e piccole Jeep. A Pomigliano le Panda. A Cassino il rilancio dell'Alfa". Sembra davvero tutto pronto. Sperando che sia la volta buona.