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Mercoledì, 24 Aprile 2024
LAVORO

Termini Imerese: gli operai Fiat protestano, il prefetto li convoca

Licenziamento in arrivo per gli operai dello stabilimento siciliano che danno vita a nuove proteste e blocchi autostradali. Arriva la convocazione dalla prefettura

Dopo l'assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese i lavoratori Fiat hanno dato vita a un corteo in direzione della stazione di Fiumetorto. A fermare la mobilitazione il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo che ha convocato gli operai per le dieci di sabato 11 gennaio

Da tre giorni va avanti la protesta, che ha creato disagi alla mobilità con il blocco l'autostrada A19 Palermo-Catania. Si chiedono soluzioni per il rilancio del polo industriale siciliano. Sono circa mille gli operai della Fiat e dell'indotto che fino al 30 giugno usufruiranno della cassa integrazione in deroga. Ma senza un piano di rilancio si teme che arriverà il licenziamento, visto che lo stabilimento è rimasto chiuso negli ultimi due anni.

Un'ipotesi che la Fiom aveva già paventato a fine anno: dalle aziende sono già state inviate 174 lettere agli operai in cui si annunciava l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo. Intanto l'amministratore delegato Sergio Marchionne promette il reintegro dei cassaintegrati, in seguito all'acquisizione Chrysler.

Ma le tute blu non sono tranquille: "Le aziende hanno deciso di licenziare gli operai, accanendosi contro i propri dipendenti - aveva detto il segretario provinciale di Palermo della Fiom, Roberto Mastrosimone - quando avrebbero potuto bloccare le procedure e accedere alla cassa integrazione in deroga per altri sei mesi, come hanno fatto altre quattro aziende dell'indotto, la stessa Fiat e la Magneti Marelli. Tutto ciò mostra il fallimento della politica regionale e nazionale per il rilancio di Termini Imerese. E' l'inizio della fine".

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