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Martedì, 23 Aprile 2024
Milano

Inchiesta Fratelli d'Italia: indagati Jonghi Lavarini e Carlo Fidanza

Le ipotesi di reato sono finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio

Roberto Jonghi Lavarini, noto come il "barone nero", è indagato per le ipotesi di finanziamento illecito e riciclaggio nell'indagine milanese scaturita dall'inchiesta giornalistica di Fanpage sulla campagna elettorale di Fratelli d'Italia. La guardia di finanza ha effettuato perquisizioni nei confronti dell'uomo, il quale non è un esponente di FdI. Risulta indagato anche l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza. 

Inchiesta Fratelli d'Italia, indagati Jonghi Lavarini e Carlo Fidanza

Non risulta invece indagata l'avvocato Valentina Valcepina, candidata FdI alle elezioni comunali (e poi eletta) che appariva nei video diffusi da Fanpage. La decisione di perquisire Jonghi Lavarini è stata presa dai pm dopo l'acquisizione delle oltre 100 ore di filmato registrato dal giornalista che per tre anni si sarebbe infiltrato, fingendosi un imprenditore, tra i sostenitori di Fratelli d'Italia a Milano. 

"Ho appreso poco fa dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati a seguito dell'inchiesta di Fanpage. Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sono sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda", ha fatto sapere Fidanza.

L'inchiesta di Fanpage

Una settimana fa la procura aveva aperto un fascicolo (affidato ai pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi) in seguito ad un esposto di Europa Verde sull'inchiesta giornalistica di Fanpage nella quale, a un giornalista 'infiltrato' che si era finto consulente d'impresa, Jonghi Lavarini e Fidanza prefiguravano la possibilità di finanziare 'in nero' la campagna elettorale di Chiara Valcepina e Francesco Rocca alle comunali di Milano del 3 e 4 ottobre (entrambi sono stati eletti). 

Nel video si sente Jonghi Lavarini suggerire un sistema di 'lavatrici', ovvero di società compiacenti a cui versare il denaro affinché poi loro lo versino al conto corrente della campagna elettorale come finanziamento in regola, mentre Fidanza suggerisce al finto consulente d'impresa di fare tutto con Jonghi Lavarini perché lui deve restare "pulito" ("in un anno e mezzo mi gioco la carriera politica").

È stato il barone nero, come emerge dal filmato di Fanpage, a presentare Carlo Fidanza al giornalista e l'eurodeputato gli avrebbe spiegato, come risulta dal video, che poteva contribuire alla campagna elettorale versando sul conto corrente o "se è più comodo fare del black", del "nero", tanto, come ha detto Jonghi Lavarini, c’è una "serie di lavatrici" per il finanziamento. Frasi che hanno portato, appunto, all'iscrizione dei due nel registro degli indagati.

Intanto, su ordine della procura, la guardia di finanza ha acquisito il girato integrale, che sarebbe di circa cento ore, da cui è stato poi montato il video diffuso dai media, e perquisito l'appartamento milanese di Jonghi Lavarini. In serata, Carlo Fidanza (che si è autosospeso dai ruoli in Fratelli d'Italia, tra cui quello di capodelegazione del partito al Parlamento europeo) ha diffuso una nota in cui dichiara di avere "appreso poco fa dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati" e aggiunge di non avere "ricevuto al momento alcuna comunicazione ufficiale". E poi continua: "Sono sereno e ovviamente a disposizione della procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda".

Anche Chiara Valcepina si era difesa attraverso un comunicato: "Ribadisco in modo fermo e fiero che la mia campagna elettorale non è stata in alcun modo finanziata da fondi irregolari - aveva detto -. Ci tengo a precisare che ogni spesa è tracciata e legittima, essendo avvenuta come da disposizioni di legge".

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