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Venerdì, 29 Marzo 2024
Alla periferia di Roma / Roma

Spara e uccide tre donne alla riunione di condominio: chi è Claudio Campiti

Terrore domenica mattina in un bar di via Monte Giberto, in zona Fidene, a Roma. L'uomo che ha sparato, 57 anni, originario di Ladispoli, è stato bloccato. Voleva fare una strage, la pistola poi si è inceppata. Gli era stato negato il porto d'armi

Mattinata di paura alla periferia di Roma. Tre persone sono state uccise a colpi di pistola domenica mattina in un bar di via Monte Giberto, in zona Fidene Colle Salario. I colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi poco prima delle 10, davanti agli occhi terrorizzati dei passanti e delle persone che in quel momento stavano facendo colazione nel locale. La tragedia è avvenuta all'interno del grande gazebo del bar, dove si stava tenendo una riunione di condominio: uno dei partecipanti, Claudio Campiti, 57 anni, originario di Ladispoli, all'improvviso ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco contro i presenti, uccidendo tre donne: Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano. Ci sono anche quattro feriti: tre da arma da fuoco sono stati portati rispettivamente al Gemelli, all'Umberto I e al Sant'Andrea, mentre un'altra persona colta da malore è al Pertini. 

Fidene, Claudio Campiti voleva fare una strage

RomaToday riporta che a bloccare l'uomo, che già in passato aveva creato problemi su temi inerenti la gestione del consorzio condominiale, sono state le altre persone presenti nel gazebo in quel momento: complice il fatto che l'arma si è inceppata, un uomo si è lanciato su di lui, bloccandolo a terra e disarmandolo. Un gesto provvidenziali perché è probabile che Campiti avrebbe continuato a sparare ancora.

Si stava tenendo la riunione di approvazione del bilancio di fine anno di un consorzio di case vacanza che si affacciano sul lago di Turano, in Abruzzo: Campiti all'improvviso ha estratto una pistola di grosso calibro e ha iniziato a fare fuoco. L'uomo è entrato nel gazebo e si è diretto immediatamente verso il direttivo del consorzio, sparando a bruciapelo alla commercialista, alla segretaria e a un altro membro del direttivo e ferendo la presidentessa. Voleva fare una strage.

L'eroe che ha disarmato Claudio Campiti: "Gli si è buttato addosso e lo ha gettato a terra"

La pistola con cui Campiti ha sparato e ucciso sarebbe stata noleggiata in un poligono e non riconsegnata. L'uomo, a quanto si apprende, aveva chiesto il porto d'armi ma gli era stato negato. Il no alla sua richiesta era arrivato grazie alle informazioni fornite dai carabinieri del luogo di residenza, che avevano riferito delle liti in corso con il consorzio.

Il video dal luogo degli omicidi

Il servizio di RomaToday (Mauro Cifelli, Andrea Barsanti) dal luogo degli omicidi:

La sala operativa del numero 112 ha ricevuto molte chiamate simultanee e ha inviato immediatamente sul posto le forze dell'ordine e le ambulanze del 118. L'uomo che ha sparato, dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma. Fermato, è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, commenta così: "Gravissimo l'episodio di violenza che sconvolge la nostra città. Sono in contatto con il prefetto e domani parteciperò al comitato per l'ordine e la sicurezza. La mia vicinanza alle famiglie".

I deliri del killer Campiti sul suo blog

"Noi avevamo presentato diverse denunce - hanno raccontato alcuni dei consorziati dopo la sparatoria in cui hanno perso la vita tre donne -. Non voleva pagare le spese del consorzio e quest'estate avevamo organizzato un campo di pallavolo ed era arrivato a minacciare i ragazzi perché si sentiva infastidito".

Una lunga e delirante raffica di accuse contro tutto e tutti, una crociata con denunce complottiste, aperto dalla scritta: "Benvenuti all’inferno". Il blog personale di Claudio Campiti (ancora online a questo link)  è l’incubatrice in cui si è alimentata la folle rabbia sfociata nella strage compiuta alla periferia di Roma. "Qui con il Codice Penale lo Stato ci va al Cesso - scrive il killer di Fidene - Qui Denunciare è Tempo Perso so Tutti Ladri. E' un Feudo concesso dallo Stato al Consorzio Valleverde". Poi aggressivi attacchi "all’associazione a delinquere mafiosa con tanto di pagamento del pizzo e sgherri della Procura e Prefettura che girano per il Consorzio!. In Provincia di Rieti hanno adottato la politica che dice: 'Con la mafia bisogna convivere e i problemi con la criminalità ognuno li risolve come vuole'". E prosegue Campiti: "Ma qui è ancora peggio perché la stessa procura è mafiosa perché non solo ti archivia le denuncia di una associazione a delinquere ma ti manda pure i Carabinieri a perquisirti l'abitazione". Un elenco chilometrico di accuse e insulti.

Campiti diceva di scrivere "per senso civico, se avessi avuto queste informazioni che nessuno vi dirà chiaramente mai avrei acquistato proprietà in questo luogo subendo un danno economico enorme e foraggiando la banda per anni! Adesso c'è chi mi consiglia di trovarmi un lavoro (diverso da quello che avevo, potrei aprire un ristorante) dopo che lo Stato il lavoro me lo ha tolto mettendo su una truffa e derubandomi, roba da matti. Ormai dopo varie denunce mi è chiaro che la banda è a tutti i livelli quindi non mi rimane che denunciare qui tutti i suoi affiliati". E aggiungeva: "Lo Stato se non denunci ti dice che non può agire e se denunci nulla fa e ti dice che rompi i coglioni e ti lascia completamente solo ma si sa: meglio soli che male accompagnati!. Esistono i paradisi fiscali qui si ha un Paradiso Penale ! Qui il Codice Penale (che raramente pene infligge) si usa per andare al bagno".

Domenica 11 dicembre 2022 dai deliri sul web Campiti è passato agli omicidi.

Spari in un bar di Fidene, tre morti 01

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