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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Crolla il giornalismo "da edicola", vola quello "web"

Il secondo rapporto della Fieg sulla stampa in Italia parla chiaro: i ricavi per le aziende che pubblicano quotidiani sono calate del 2,2%. L'utenza dei siti web aumentata del 50%

Da un lato c'è il crollo verticale dell'editoria giornalista. Dall'altro, il boom dei siti web di quotidiani di informazione. Secondo il rapporto Fieg sulla stampa in Italia, infatti, i ricavi per le aziende editoriali che pubblicano quotidiani sono diminuiti del 2,2%, soprattutto a causa della flessione degli introiti pubblicitari, scesi del 5,7%. L'altra faccia della medaglia, è però la crescita costante ed esponenziale del numero degli utenti di siti web di quotidiani: da 4 a 6 milioni, con un aumento del 50%. 

Boom del giornalismo online - La percentuale di utenti di siti web di quotidiani sul totale dell'utenza nel giorno medio è salita dal 38,3% del 2009 al 46,8% del 2011, "e verosimilmente" si legge nel rapporto "quest'anno supererà la soglia del 50%". Guardando al numero complessivo degli utenti attivi sul web in un giorno medio, si è passati da 10,4 a 13,1 milioni, "con un aumento del 26%".



Lettura dei giornali solo dietro mail ed e-commerce - La Fieg spiega che "le rilevazioni Audiweb  sono confortate anche da quelle dell'Istat, che nel report su 'Cittadini e nuove tecnologie' di dicembre ha rilevato che tra le persone di 6 anni e più che hanno usato internet nel 2011, il 51% lo ha fatto per leggere o scaricare giornali e riviste. Nel 2010 erano il 44%". La lettura di giornali online è un'applicazione superata soltanto dalle comunicazioni di posta elettronica (80,7%) e dall'e-commerce (68,2%).

Crollo dell'editoria giornalistica - Nel 2011 i ricavi per le imprese editoriali che pubblicano quotidiani è scesa del 2,2%. E le prospettive sono tutt'altro che rosee: "L'andamento recessivo del Paese nella seconda metà del 2011 e le prospettive di accentuazione di tale andamento nel 2012, con un'ipotesi di arretramento del Pil tra l'1 e il 2%, gettano ombre sulle prospettive dell'editoria giornalistica".

Conseguenze sull'occupazione - "L'occupazione poligrafica e quella giornalistica sono in forte flessione. Nel 2010 e nel 2011 i poligrafici sono diminuiti dell'8,2% e del 3,7%, mentre i giornalisti del 4,4% e del 6,1%", precisa ancora. Nel 2011 i giornalisti occupati nei quotidiani sono diminuiti del 7,2%, quelli nei periodici del 4,3%".

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