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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il delitto di Civitanova / Macerata

Filippo Ferlazzo, convalidato l'arresto dell'uomo che ha ucciso Alika: "Mi scuso"

L'uomo ha "collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c'è stata alcuna motivazione di tipo razziale", ha riferito il suo avvocato

È stato convalidato l'arresto di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l'operaio di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in strada, a Civitanova Marche (in provincia di Macerata). Davanti al gip di Macerata Claudio Bonifazi, nell'udienza di convalida che si è tenuta nel carcere anconetano di Montacuto, Ferlazzo, assistito dall'avvocato Roberta Bizzarri, ha "collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c'è stata alcuna motivazione di tipo razziale". Lo ha riferito la legale di difesa al termine dell'udienza.

Ferlazzo ha 32 anni ed è originario di Salerno, ma vive a Civitanova da tempo. I suoi legali chiederanno una perizia psichiatrica. È accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla rapina del cellulare della vittima. Ieri si è appreso che Ferlazzo aveva già manifestato aggressività in passato e per questo aveva come tutrice legale sua madre. L'uomo, affetto da disturbo bipolare, aveva seguito delle cure e avrebbe un'invalidità civile al 100%. Subito dopo l'omicidio si è scusato, ma per la famiglia "non basta": "Perché non era vigilato?". Se Alika fosse stato italiano, dice la comunità nigeriana, "qualcuno sarebbe intervenuto per salvarlo".

L'omicidio di Civitanova Marche: così Filippo Ferlazzo ha ucciso Alika Ogorchukwu

L'aggressione che ha causato la morte dell'ambulante di origini nigeriane è durata circa 4 minuti. Lo si evince dai video delle telecamere di sorveglianza della zona dove è avvenuto l'omicidio, in pieno centro a Civitanova. L'aggressione è avvenuta sotto gli occhi di molti passanti, con alcuni di questi che hanno ripreso la scena con il cellulare: proprio uno dei video, una volta in mano alla polizia, ha chiarito l'epilogo di una vicenda iniziata poco prima, nella zona della stazione ferroviaria.

Alika Ogorchukwu ha chiesto l'elemosina a una coppia, trattenendo "la donna per un braccio", ha detto la legale di Ferlazzo. Nessuna avance, nessun elemento che possa riferirsi al razzismo, "una situazione estemporanea dovuta a futili motivi", sottolineano gli inquirenti. L'ambulante si è poi allontanato, ma Ferlazzo lo ha inseguito lungo Corso Umberto I e dopo circa 200 metri lo ha raggiunto e colpito frontalmente con la stampella che l'uomo, vittima di un grave incidente, utilizzava per muoversi.

Ferlazzo lo ha poi fatto cadere a terra, lo ha immobilizzato e colpito ripetutamente a mani nude, fino a quando lo ha lasciato esanime. Intorno nessuno ha reagito. L'aggressore si è quindi rialzato e ha recuperato delle cose da terra, tra le quali il cellulare della vittima. Il venditore ambulante aveva 39anni e aveva appena ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno. Era claudicante perché era stato investito. "Ora voglio solo giustizia per mio marito", ha detto Charity Oriachi, la moglie di Alika, rimasta sola con il loro bambino di otto anni, durante la protesta della comunità nigeriana sul luogo dell'omicidio.

omicidio civitanova Ansa-2

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