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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Picchiamolo, è uno stupratore": ma non era vero e lui è finito in ospedale

Filippo, un 15enne di Firenze, è stato aggredito sul pontile di Marina di Pietrasanta da un gruppo di ragazzi che non conosceva e che lo aveva scambiato per un'altra persona

Filippo, un 15enne di Firenze, la sera di Ferragosto è stato aggredito sul pontile di Marina di Pietrasanta, in Versilia, da un gruppo di ragazzi che non conosceva. Il Corriere della Sera racconta che il ragazzo è stato operato all’ospedale di Careggi di Firenze e avrà lesioni permanenti alla mandibola. Gli aggressori sono quattro bulli della Versilia noti alle forze dell’ordine. Volevano punire un giovane che aveva violentato una ragazza che conoscevano e se la sono presa con Filippo per errore. 

"Picchiamolo, è uno stupratore": ma non era vero e lui è finito in ospedale

"Mi sono alzato per tre volte — ha detto Filippo al quotidiano — e per tre volte mi hanno gettato a terra colpendomi con pugni e calci. Sembravano impazziti, colpivano e ridevano. Stavo per svenire quando ho sentito il medico dell’ambulanza gridare che dovevo stare sveglio a tutti i costi e allora ho capito che ce la dovevo mettere tutta per restare vivo". Purtroppo avrà lesioni permanenti. 

«La mia mandibola non tornerà più come prima — ha detto lui — apro la bocca a fatica. Continuo a non ingerire cibi troppo solidi e spesso ho dolori». I quattro che lo hanno preso di mira e poi aggredito sono stati identificati e secondo la loro versione volevano "punire" un altro ragazzo, a sua volta denunciato per violenza sessuale, che aveva molestato una loro amica: Filippo si era fermato in zona perché aveva sentito delle grida e voleva aiutarla. 

«Quello che è successo per me ormai è passato — ha detto ancora al quotidiano —. Ma adesso spero di ottenere giustizia. Quei ragazzi potevano uccidermi, dicono di avermi scambiato per un’altra persona e poi non mi hanno neppure chiesto scusa. Mi hanno massacrato mentre stavo trascorrendo un periodo di vacanza nella casa di un mio amicoedella sua famiglia. Ero felice di essere nel tempio delle vacanze, ci divertivamo, stavamo vivendo giorni spensierati». Filippo si ferma un attimo e la sua espressione si fa cupa. "Ma la cosa che mi fa stare male adesso non è soltanto quello che è accaduto a me — ha concluso —, ho la sensazione di essere accerchiato da tutta questa violenza". 

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