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Venerdì, 29 Marzo 2024
Arrestata / Palermo

I finti vaccini di un'infermiera a persone ignare di essere senza copertura

Giorgia Camarda, 58 anni, già ai domiciliari da gennaio per lo stesso episodio nei confronti di due coniugi no vax, avrebbe simulato almeno altre 47 inoculazioni. Stavolta, in diversi casi, senza il consenso dei pazienti che credevano di essere stati protetti

Nuove accuse e nuovo arresto per l'infermiera Giorgia Camarda, 58 anni, in servizio all'hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo. La donna, secondo quanto scoperto dagli investigatori, contraria ai vaccini, avrebbe simulato somministrazioni ad almeno 47 persone: alcune di queste tra l'altro sarebbero state ignare di essere ora senza copertura. Gli agenti di polizia della Digos stamattina hanno eseguito una nuova misura cautelare di arresti domiciliari emessa dal gip. All'infermiera vengono contestate le accuse di falso ideologico e peculato

La donna era già stata arrestata nel mese di gennaio, in esecuzione di ordinanza applicativa dei domiciliari, poiché avrebbe beneficiato di falsa vaccinazione contro il Covid-19 e praticato finte inoculazioni vaccinali a due coniugi no vax. Poi ha anche ammesso le sue responsabilità. Ma nel corso delle indagini, grazie alle immagini catturate dalle telecamere nell'hub vaccinale dalla polizia, sono emerse le altre false vaccinazioni. Nel filmato, agli atti dell'indagine, si vede l'infermiera versare sulla garza il contenuto della fiala che avrebbe dovuto iniettare. Dalle indagini, grazie a intercettazioni telefoniche e interrogatori, è emerso che gli utenti pensavano di avere ricevuto il vaccino ed erano convinti di essere protetti dal rischio dell'infezione. Le loro false certificazioni verdi saranno sequestrate.

L'attività investigativa si è avvalsa del contributo della struttura del commissario per l'emergenza Covid per la città metropolitana di Palermo. Oltre alla donna, sono state fermate nei mesi scorsi altre tre persone: il leader dei no vax siciliani, Filippo Accetta, un commerciante palermitano, Giuseppe Tomasino, e un'altra infermiera dell'ospedale Civico in servizio all'hub, Anna Maria Lo Brano. Le accuse contestate sono corruzione, peculato e falso. Lo Brano ha confessato, dicendo di aver agito per sostenere le spese per gli studi del figlio.
 

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