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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidio volontario

Carol Maltesi, uccisa perché voleva andare via: "Fontana non ha avuto pietà"

I terribili dettagli dell'omicidio contenuti nella convalida del fermo del bancario reo confesso: "Approfittando della sua fiducia, l'ha colpita con un martello durante un rapporto sessuale, poi le ha tagliato la gola"

Carol Maltesi non è morta durante un gioco erotico finito male, ma è stata uccisa da Davide Fontana durante il rapporto sessuale. L'ex fidanzato della vittima, secondo gli inquirenti, avrebbe agito con una chiara intenzione, "poiché non poteva accettare di vivere senza la ragazza che tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga". A scriverlo è il gip di Brescia Angela Corvi nell'ordinanza di convalida del fermo del bancario reo confesso dell'omicidio della 26enne.

"Fontana non poteva accettare che lei andasse lontano"

Carol Maltesi voleva tornare nel Veronese ed accudire suo figlio. É la paura dell'abbandono che avrebbe armato la mano di Davide Fontana, l'uomo in carcere con l'accusa di aver ammazzato e fatto a pezzi la giovane madre.Sarebbe questo il movente che ha spinto l'uomo ad uccidere secondo il documento di convalida firmato dal gip di Brescia Angela Corvi che ha convalidato il fermo e disposto il mantenimento in carcere. "Pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui - tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani", si legge nel provvedimento. La vittima avrebbe infatti confessato di voler cambiare città prima di essere uccisa dall'uomo con cui aveva avuto una breve relazione. Lo stesso indagato "ha confessato il movente passionale del delitto, commesso per evitare che la ragazza seguisse il suo destino, lontana da lui", scrive il gip. E così Fontana non ha esitato a colpirla a morte.

"Avanti a questo Giudice ed in sede di udienza di convalida - aggiunge -, l'indagato ha integralmente confessato i delitti, rivelando altresì il movente, di evidente natura passionale". Il giudice spiega inoltre che Fontana ha ucciso "una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, 'colpevole' soltanto di volere seguire i propri progetti ed aspirazioni lontano dall'indagato".

"Da lui nessun atto di pietà per Carol Maltesi"

"Fontana - prosegue il gip - oltre a colpire violentemente e ripetutamente la vittima, con un martello, le tagliava ferocemente la gola, in un momento in cui coltivava quantomeno il forte dubbio che ella ancora fosse in vita ('... quando però ho visto che muoveva una gamba, ho pensato che potesse soffrire e le ho tagliato la gola'). Che questo gesto - ossia lo sgozzamento - potesse essere concepito dallo stesso indagato come 'atto di pietà' appare davvero inverosimile, sicché la condotta pare caratterizzarsi quale eccedente rispetto alla normalità causale e tale da determinare sofferenze aggiuntive ed esprimere un atteggiamento interiore specialmente riprovevole".

Fontana resta in carcere: "Potrebbe uccidere ancora"

Davide Fontana resta in carcere per l'omicidio volontario aggravato dell'ex compagna Carol Maltesi, uccisa lo scorso gennaio e fatta a pezzi. Lo ha deciso il gip di Brescia Angela Corvi sottolineando come "per oltre due mesi, l'indagato escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l'orrendo delitto commesso, fare sparire il corpo e così definitivamente sottrarsi da qualsiasi responsabilità". In questo senso, spiega nel provvedimento di convalida, "si procurava gli arnesi per fare a pezzi il cadavere, un congelatore per conservarlo senza destare sospetti, affittava una casa isolata per fare sparire ogni traccia della ragazza, compiva una serie di sopralluoghi funzionali ai suoi scopi, si fingeva Carol al cellulare e compiva ogni possibile azione per simulare la sua esistenza in vita (compreso pagarle le bollette di casa e intrattenere via messaggio i suoi clienti)". Si tratta di azioni che, a dire del gip di Brescia "mostrano in maniera assolutamente lampante la ferma, pervicace, inamovibile volontà dell'indagato di evitare le conseguenze delle sue gravissime azioni e che dimostrano la sussistenza di un evidentissimo rischio di fuga". La possibilità di darsi alla macchia è ritenuta "altamente verosimile" e il pericolo di inquinamento probatorio "non può oggi ritenersi venuto meno" visto che non è ancora possibile escludere il coinvolgimento di altre persone che potrebbero averlo aiutato a liberarsi del corpo. Di più "appare macroscopico il pericolo di recidiva specifica", ossia c'è "l'elevata probabilità che il Fontana commetta in futuro gravi delitti contro la persona", conclude il gip Corvi.

Le chat dell'orrore

A rendere ancora più macabro l'omicidio di Carol Maltesi sono le chat nelle quali il killer continuava a rispondere ad amici e parenti della giovane vittima, facendo credere che fosse ancora viva. A mandare quei messaggi al posto della 25enne, era invece il suo assassino.Tra le tante, tantissime persone cadute nella trappola del killer, che per settanta lunghi giorni si è finto la 26enne rispondendo ai messaggi di chi la cercava, c'è anche Eddy Santangelo. Noto dj e direttore artistico del locale Showgirl di Bolzano, ha incontrato Carol pochi giorni prima che venisse massacrata a martellate e poi sgozzata dal vicino di casa ed ex fidanzato. 

"Il sette e l'otto gennaio Carol si è esibita nel locale dove io faccio da direttore artistico - spiega il dj a BresciaToday -: l'ho presentata e abbiamo fatto serata. C'era anche Davide con lei: l'ha accompagnata al locale, ma non è entrato. Poi è tornato quando è finito lo show per scortarla in albergo. Io mi ero offerto di accompagnarla in hotel, ma lei non ha voluto, mi ha detto che Davide era arrivato con lei a Bolzano proprio per quella ragione e io non ho insistito".

Agli occhi di Eddy Santangelo Carol appariva serena e realizzata: "Abbiamo avuto una lunga conversazione in camerino dopo lo show: lei mi ha detto che era molto soddisfatta del lavoro, che aveva ancora tanti progetti da realizzare. Mi ha parlato anche del figlio e del suo desiderio di trasferirsi in Veneto per avvicinarsi a lui: così mi sono offerto di darle una mano per trovare una nuova casa nel Veronese”.Poi però Carol è completamente sparita dai social e dalle piattaforme dove postava i video, filmati a cui spesso partecipava anche Davide Fontana: "Dopo lo show non ha nemmeno postato un messaggio per ringraziare il locale, cosa che abitualmente chi lavora nel settore fa - spiega il dj - nonostante i molti materiali della serata che le erano stati girati. Un comportamento molto strano".

Il silenzio si è protratto per diversi giorni, così Eddy ha deciso di scriverle, con la scusa di chiederle come andasse la ricerca della nuova casa. Era il 29 gennaio: "Non ti vedo più operativa sui social e mi sono preoccupato", si legge nella chat che di seguito riportiamo. La risposta - frettolosa - è arrivata due giorni dopo, il 31 gennaio: "Adesso sono in pausa mi sto godendo mio figlio". Non era così, purtroppo: Carol era già stata massacrata a martellate, sgozzata e fatta a pezzi, poi conservati in un freezer appositamente comprato dall'assassino, che ha continuato a spacciarsi per la 26enne finché non è stato incastrato dai carabinieri. 

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