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Martedì, 19 Marzo 2024
L'intervista / Napoli

"Dovremmo evacuare Ischia"

Dopo la tragica frana che sabato scorso ha devastato il comune di Casamicciola abbiamo raccolto la testimonianza di un geologo ischitano che a Today.it spiega: "È l'abusivismo che provoca i morti". E spunta anche una caserma della forestale dove non si doveva costruire

"L'abusivismo non provoca frane, ma provoca i morti. E ora i terreni sulla montagna sono impregnati di acqua, alle prossime precipitazioni continueranno a scivolare verso mare". È questo l'avvertimento di Aniello Di Iorio, geologo ischitano, anzi, proprio di Casamicciola, dove una frana sabato 26 novembre si è staccata alle 5 del mattino dal monte Epomeo dopo una giornata di pioggia battente. Il fango ha inghiottito e sventrato decine di case causando 280 sfollati e almeno 8 morti, mentre 4 persone risultano ancora ufficialmente disperse.

Di Iorio a Today.it è perentorio nell'indicare le cause del disastro: "L'abusivismo non provoca frane, che sono un fenomeno naturale, l'abusivismo provoca i morti. Si può mitigare il rischio facendo muri a secco, imbrigliando acque, costruendo protezioni e ancoraggi che vanno però monitorati, manutenuti e aggiornati".

Regimentazione delle acque sul monte Epomeo a Casamicciola (foto del 1935 recuperata dall'ambientalista Umberto Mercurio)-2

E invece...

"E invece non è stato fatto nulla. E oggi le immagini che possiamo scattare sono le stesse che abbiamo visto nel 2009 quando si era staccata una frana praticamente nella stessa identica zona, e allora provocò un morto" ricorda Di Iorio. 

Cosa succede ora?

"Succede che le case costruite sulle linee di frana devone essere demolite, c'è poco da giraci intorno. È bene chiarire che l'intera isola di Ischia è sostanzialmente il coperchio di una camera magmatica che si è fratturato in più parti. E i tagli, le linee di faglia, sono punti deboli lungo i quali l'acqua scorre verso il mare. E se viene ostacolata nella sua corsa allora porta via tutto con sé".

Ma queste linee di faglia non sono una novità...

"Certo che sono conosciute, e tutto ciò che è costruito a valle deve essere protetto con opere di mitigazione che vanno aggiornate. Chi costruisce deve fare almeno questi conti: se si edifica per un milione di euro, almeno altri due milioni vanno previsti per le opere di mantenimento". 

"Le case in prossimità delle linee di faglia vanno tenute sotto controllo. E vanno evacuate quando verrà a piovere ancora insistentemente" avverte il geologo.

E le evacuazioni erano state richieste anche prima della strage proprio da un altro fine conoscitore della zona, l'ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte: come lui stesso ha ricordato una pec urgente, con una richiesta specifica di evacuare la zona per i gravi rischi che correva la popolazione, era stata inviata quattro giorni prima della tragedia di Ischia alle principali autorità. Conte specificava come i lavori richiesti in passato per la messa in sicurezza non erano stati realizzati. Nonostante i soldi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell'abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell'alveo Larita nel 2018. E ancora manca da anni l'annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona.

Peccato che ad Ischia non esistono piani di evacuazione e come spiega lo stesso Aniello dopo un sopralluogo: "Buona parte del versante nord e specialmente Casamicciola Terme sono ancora ad alto rischio per quanto riguarda lo slittamento di frane che poi, indebolendo i versanti da cui si staccano, impostano altre frane".

Il sopralluogo del geologo Aniello di Iorio a Ischia

"Cava Puzzillo, con il distacco di materiale nella zona alta, deve essere monitorata e messa in sicurezza in quanto, con acquazzoni forti, il materiale distaccato può raggiungere facilmente il centro abitato di Piazza Bagni, via Pio Monte della Misericordia ed il porto di Casamicciola".

Una delle immagini che più colpisce è quella casa, in bilico sulla frana, ormai denominata la "casa sulla cascata italiana" citando una ben più nota opera architettonica. Qui invece siamo in presenza di una concausa della tragedia?

"Guardiamo gli scarichi dell'acqua, non di quella casa ma di tutte. In molti casi le grondaie portano l'acqua proprio verso i costoni davanti agli edifici. E l'acqua scava e deteriora i basamenti e indebolisce i costoni. È un maluso purtroppo diffuso quello di mettere i tubi di scarico sui costoni".

Casamicciola e il monte Epomeo da cui si è staccata la frana

Di chi è la colpa di tutto questo? Se c'è un colpevole...

"Ischia ha vissuto sul suo territorio un vero e proprio cambiamento radicale. Ora abbonda di opere pubbliche e private che impediscono all'acqua di scendere verso il mare, alterando gli equilibri. Prima non avevamo così tanti turisti ma in compenso avevamo molti più muri a secco. Sono protezioni particolari, se vogliamo arcaiche ma efficaci perché l'acqua riesce a passare senza fare pressione e trattengono invece la terra. Oggi i contadini hanno lasciato i terrazzamenti per aprire pensioni, hotel e sono diventati tutti ristoratori. E nessuno protegge più come una volta la terra".

Sulle responsabilità dei privati tanto si è detto, ma lei mi parla anche di opere pubbliche...

"L'isola è diventata emblema della cementificazione selvaggia, e pensi che tra le tante richieste di finanziamenti era arrivata anche quella di una caserma della forestale. Invece che costruirla in un'area urbanizzata la si stava costruendo in mezzo al bosco, cementificando un'area naturale e portando ancora una volta a impermeabilizzare un'area che - nonostante i lavori siano fermi - ora non riesce ad assorbire l'acqua. E come spiegato quell'acqua troverà un'altra strada per scendere verso il mare, acquistando più forza, unendosi gocciolina dopo gocciolina nella sua discesa, sperando che non incontri sulla sua strada una casa abitata".

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Aggiornamento ore 17:20 -  'Il Dipartimento della Protezione civile spiega che mentre prosegue la ricerca dei dispersi, si lavora alla perimetrazione della zona rossa e delle aree che potrebbero essere soggette a ordinanze di evacuazione in caso di nuova allerta meteo. Qui tutti gli aggiornamenti.

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