rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Il fatto / Napoli

Francesco Da Vinci racconta la sua notte di terrore: "Mi hanno puntato tre pistole alla testa"

Il cantante e attore è rimasto vittima di una rapina davanti a un noto ristorante di Napoli. Il padre Sal: "Mi ha chiamato in piena notte, lui parlava e io morivo"

Notte di terrore a Napoli per Francesco Da Vinci, figlio del noto artista Sal Da Vinci e sua volta musicista e attore, rimasto vittima di una rapina nella notte tra sabato e domenica. Da Vinci si trovava con un amico davanti a un noto ristorante di via Foria. Stava parlando al telefono con la moglie quando tre balordi gli hanno puntato le pistole alla tempia facendosi consegnare 400 euro e un orologio Bulgari carbon gold. 

Il racconto della rapina: "Ho rischiato la vita"

È stato lo stesso Francesco Da Vinci a raccontare come si sono svolti i fatti in un post su Facebook. "Dopo aver cenato", si legge, "ci eravamo appena seduti in auto per rientrare" quando "arriva uno scooter nero, senza targa, con tre individui muniti di passamontagna e caschi integrali". I tre, prosegue il racconto, "sbattono le pistole contro i vetri". Il cantante e l'amico scendono dall'auto e i rapinatori "mi puntano esattamente tre pistole alla testa mettendo addirittura il colpo in canna" dice il cantante. "Tutto questo per un orologio bulgari carbon gold e 400€. Ho rischiato la vita".

"In quel momento ero addirittura a telefono con mia moglie che mi aspettava con i miei due piccoli a casa e purtroppo ha assistito telefonicamente a questa bruttissima disavventura" racconta ancora Da Vinci. Che poi prosegue: "La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto. Dell'orologio e dei soldi mi importa poco, anche se qualsiasi lavoratore del mondo si suda il pane tutti i giorni e noi a differenza vostra non rubiamo", lo spavento "più grande", dice, è stato invece "quello di non rivedere la mia famiglia". 

Il padre dell'artista: "Lui parlava e io morivo"

A qualche ora dai fatti anche il papà di Francesco, Sal, ha voluto affidare ai social un commento amaro sulla rapina subita dal figlio. "Ho atteso molto prima di scrivere questo messaggio - si legge -, ero combattuto dalla rabbia, dallo sconforto, dalla paura, in una serata gioiosa passare nel terrore è un attimo! Tornavo dal concerto del mio caro amico Renato Zero, mi preparavo ai festeggiamenti come tutti i napoletani, per godere di questo momento storico della nostra squadra del cuore, mi arriva una telefonata di mio figlio in piena notte, terrorizzato per quello che gli era accaduto, lui parlava e io morivo, ma allo stesso tempo provavo una sensazione di felicità, grazie a Dio, sentivo la sua voce, sapevo che stava rientrando a casa sano e salvo, cercavo di rassicurarlo, di proteggerlo, di calmarlo (…)".

Il discorso si sposta poi sui tre rapinatori, "tre giovani smarriti" li definisce Sal Da Vinci, "senza sogni, senza una guida" che stanno percorrendo "una vita malsana è inutile" perché "ci sono anche quei momenti della nostra vita che senza sogni diventa buia" e "la colpa è nostra, di questa società sorda, muta, miope, i ragazzi sono il nostro domani, noi genitori, abbiamo il dovere di accompagnarli nel posto migliore". E ancora, "la scuola ha un compito importante" e "scuola e famiglia devono viaggiare sullo stesso binario" dice l'artista, che poi precisa di non voler vivere in uno Stato di polizia, ma di essere "preoccupato del falsi modelli di cui sono vittime i giovani…". 

"Cambiate strada" è il suo appello, "ce la potete fare, basta volerlo, non vi fidate di chi vi fa credere un mondo che nella realtà non esiste, non sprecate la vostra vita preziosa, sognate, acculturatevi, siate curiosi, circondatevi di bellezza, innamoratevi, aiutatevi a diventare migliori, tutti ce la possono fare, anche voi tre!". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Francesco Da Vinci racconta la sua notte di terrore: "Mi hanno puntato tre pistole alla testa"

Today è in caricamento