È morto il braccio destro (poi pentito) di Matteo Messina Denaro
Francesco Geraci, il gioielliere di Castelvetrano, aveva 59 anni
È morto Francesco Geraci, ex collaboratore di giustizia di 59 anni. Il "gioielliere di Castelvetrano", amico d'infanzia di Matteo Messina Denaro e suo più fedele collaboratore all'epoca delle stragi, si è spento nei giorni scorsi in una clinica di Milano, dove i medici hanno cercato di salvarlo da un tumore al colon, la stessa malattia di cui soffre il boss arrestato dopo più di trent'anni di latitanza.
"Con Messina Denaro Matteo ci conosciamo dall'infanzia perché giocavamo assieme da piccolini. Abita vicino casa mia, in linea d'aria saranno un duecento metri", aveva dichiarato Geraci in un'udienza di qualche anno fa, dopo aver cominciato a collaborare con la giustizia. Non fu mai uomo d'onore, anche se era diventato "famoso" per aver nascosto gli oggetti preziosi di Totò Riina a Castelvetrano: collier, orecchini, crocifissi tempestati di brillanti, diamanti, sterline e lingotti d'oro per un valore di oltre due miliardi di lire.
La vicinanza tra Francesco Geraci e Matteo Messina Denaro si sarebbe interrotta quando il primo aveva 15 anni: "Lui ha preso la sua strada e io la mia", disse Geraci in una dichiarazione durante il processo per la strage dei Georgofili. I due si riavvicinarono quando qualcuno chiese il pizzo al gioielliere e lui si rivolse al vecchio compagno di scuola. "Da quel giorno divento un uomo di fiducia di Messina Denaro", disse Geraci al processo di Firenze. Due anni dopo l'arresto, però, arrivò la decisione di collaborare con la giustizia.