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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I fratelli Bianchi nelle celle protette di Rebibbia: "Rischiano il linciaggio"

Si trovano nel braccio G9, quello che gli altri chiamano "degli infami" perché è lì che vengono inseriti coloro che sono accusati di reati sessuali o i poliziotti arrestati: troppo pericoloso condividere gli spazi comuni

Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro a Colleferro, sono stati trasferiti dalle celle anti-Covid a quelle di isolamento precauzionale a Rebibbia. Erano stati loro a chiederlo perché i legali dei tre presunti assassini di Willy Monteiro avrebbero infatti chiesto al giudice di tutelare l’incolumità dei loro assistiti e tenere conto delle circostanze dell’arresto e dei rischi connessi ad eventuali ritorsioni nei loro confronti da parte di altri reclusi.

Nei giorni scorsi, racconta oggi il Messaggero, sono stati esauditi. Si trovano nel braccio G9 al primo piano del carcere romano, quello che gli altri reclusi chiamano "degli infami" perché è lì che vengono inseriti coloro che si sono macchiati (o sono semplicemente accusati) di reati sessuali o i poliziotti arrestati: troppo pericoloso condividere gli spazi comuni. 

Perché il temperamento irascibile e violento dei due fratelli di Artena, accusati con Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (l'unico ai domiciliari) dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, si sarebbe fatto riconoscere anche in questi primi giorni reclusione. Tanto che la figlia di un detenuto marocchino ha scritto all'associazione "Detenuti liberi" protestando per il trattamento ricevuto dal padre mentre i Bianchi raggiungevano i parlatori attraverso il corridoio: "Lo hanno aggredito".

Scintille, insulti, mani che volano, lo scambio, comunque, viene arginato sul nascere. La direzione carceraria era già stata messa sul chi-va-là dai legali dei due fratelli, preoccupati per possibili ritorsioni nei confronti dei loro assistiti per nulla ben accolti dagli altri "inquilini" di Rebibbia: rischiano il linciaggio. E anche il garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, aveva avuto modo di evidenziare la problematicità. Lui stesso conferma che "i due giovani reclusi sono stati effettivamente trasferiti nel G9, sotto stretta sorveglianza".

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